Tregua in Siria. Dopo cinque anni di guerra Damasco riposa

Creato il 27 febbraio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

In Siria ora domina la tregua. “Ma per quanto?”, si chiede qualcuno. Il silenzio che sovrasta l’orizzonte e il buio delle armi che finalmente hanno smesso si sparare, coronano un’immagine quasi surreale per gli abitanti di Damasco ormai abituati a convivere con la guerra da 5 anni. Si parla di tregua in Siria, anche se una televisione di Stato riferisce della morte di due civili ad Hama per l’esplosione di un’autobomba. Nel corso della notte si sono verificate delle violazioni di entità minore, e pertanto in territorio siriano si parla di “tregua”, anche se lo scetticismo perdura. Alle Nazioni Unite – presso il Consiglio di Sicurezza – è stata approvata all’unanimità una risoluzione per sostenere la tregua in Siria. E se quest’ultima dovesse reggere, per il 7 marzo prossimo sono attesi i colloqui di pace a Ginevra, ha direttamente riferito l’inviato dell’Onu, Staffan de Mistura.

Un’atmosfera surreale avvolge la Siria da questa notte, in quelle aree dov’è scattato il cessate-il-fuoco. Gli abitanti si sono risvegliati stamani salutando un’alba di tregua. Damasco fatica ancora a crederci. I 5 anni di guerra sono ancora il presente con cui convivere, in particolar modo per quanti non avrebbero mai pensato che nel destino della Siria potesse ancora esserci una tregua. Sono state riferite soltanto alcune “violazioni minori” nel corso della notte che ha preceduto la tregua. Le Nazioni Unite hanno confermato l’intesa fra Russia e America sul cessate-il-fuoco in Siria, approvando la risoluzione volta a ristabilire gli equilibri interni al territorio siriano. Intanto l’Isis e Al Nusra continuano a combattere, infrangendo le disposizioni dell’accordo.

Intanto, dal fronte interno, cento milizie di insorti siriani hanno confermato di voler rispettare la tregua, attenendosi a quanto deliberato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A riferire delle intenzioni di queste milizie d’insorti è la stessa televisione al-Arabiya: “Sia l’Esercito libero siriano che l’opposizione armata hanno dato l’ok perché regga la tregua temporanea”. Una tregua che avrà la durata di due settimane, almeno da quanto si legge nel comunicato redatto dall’Alto comitato per i negoziati dell’opposizione siriana e dei ribelli. Lo stesso comitato aveva preso atto del responso delle cento milizie, ovverosia “dare appoggio all’accordo fra Usa e Russia sulla tregua in Siria”. “Arrestare per un momento le ostilità potrebbe essere un segno d’inizio per il futuro del Paese”.

Dall’Onu, l’inviato Staffan de Mistura conferma che i colloqui di pace riprenderanno il 7 marzo prossimo soltanto “se la tregua avrà retto fino a quel giorno”, altrimenti bisognerà rivedere il tutto, perché il cessate-il-fuoco non ha dato i benefici attesi. Lo stesso de Mistura ha tenuto una videoconferenza da Ginevra coi rappresentanti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, prima di annunciare la data in cui riprenderanno i colloqui di pace. Il mondo è attualmente diviso su quella che sarà la reazione in Siria. C’è chi ritiene che la tregua reggerà e i colloqui di pace verranno finalmente aperti. Qualcun altro, invece, parla di fragilità della situazione attuale e che “in qualsiasi momento la Siria potrebbe ripiombare nella guerra e addio tregua”. Da parte dell’Onu c’è ottimismo. Damasco si è svegliata stamattina senza i colpi dell’artiglieria.

Tags:aleppo,America,colloqui,damasco,Ginevra,Guerra,Nazioni Unite,ONU,pace,russia,sicurezza,siria,tregua,USA,violenza

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