Durante l'estate è nostra abitudine trascorrere una settimana di vacanza in montagna, dedicando il nostro tempo ad uno dei nostri sport preferiti: il trekking. Visto che viviamo già vicino alle montagne, per variare un po' il paesaggio, è da qualche anno che questo periodo lo trascorriamo in Valle d'Aosta, dove ci sono diverse possibilità per fare escursioni che possano essere fatte anche dalle bambine. Di solito non ci fermiamo mai in un unico posto, ma giriamo diverse vallate. Quest'anno è stata la volta della Valle di Champorcher, della Valsavarenche, della Valle di Cogne e della Valgrisanche. Conoscevamo già queste valli e le abbiamo scelte anche per la loro ospitalità e per l'opportunità di sosta che offrono agli amanti del plein air.
I PRIMI GIORNI NELLA VALLE DI CHAMPORCHER
La nostra vacanza in Valle d'Aosta ha inizio a Hone, una piccola località che si trova all'imbocco della Valle di Champorcher, proprio di fronte a Bard ed al suo bellissimo borgo. Qui sostiamo la notte del venerdì e parte del giorno successivo nella comoda area attrezzata allestita dal comune, a pochi passi dal centro, vicina al fiume e molto comoda. E' il posto ideale per rilassarsi un momento e per prepararsi alle escursioni dei prossimi giorni. Il Sabato mattina facciamo una breve passeggiata di 45 minuti fino agli Orridi, detti i Tre Goyes.
Tornati indietro ci riposiamo, pranziamo e poi decidiamo di andare a visitare il vicino Orrido Ratus, in località Pontbozet.
Lasciato il camper in uno spiazzo lungo la strada attraversiamo il paesino, con strette vie e belle case in pietra e, superato il ponte a dorso di asino seguiamo le indicazioni che conducono alla frazione. E, finalmente al sentiero. Non si vede gran chè né del fiume né dell'orrido fino a che non si raggiunge un ponte in legno che è veramente impressionante da attraversare. Sospeso nel vuoto, dondola in modo terribile! Da lì e proseguendo un poco più aventi, finalmente, si scorge l'orrido.
I punti di osservazione sarebbero due, ma per uno di questi la strada è in manutenzione, così torniamo sui nostri passi e ci dirigiamo a Champorcher, al termine dell'omonima valle. In località Chardonnay sostiamo nel parcheggio erboso e poco pianeggiante, già occupato, come al solito, da numerosi altri mezzi. Ci siamo già stati lo scorso anno e non è sicuramente il luogo ideale per una sosta: il terreno è sconnesso, si sta attaccati come sardine accanto ad equipaggi troppo chiassosi e che il plein air ed il rispetto della natura non sanno proprio cos'è. Però è anche il luogo ideale, se non l'unico, se si vuole fare un'escursione nella valle, per cui soprassediamo per una notte.
Il giorno successivo è Domenica e ci svegliamo presto perchè abbiamo in programma la prima escursione che ha come meta il Lago Miserin.
VALLE DI CHAVACOUR : come una passeggiata può trasformarsi presto in un'impegnativa escursione
E' Lunedì e lasciamo la Valle di Champorcher per dirigerci verso quella di Chavacour, precisamente a Torgnon. Questa è una bella località turistica, formata da diverse frazioni, ricca di attività sia nel periodo estivo che invernale e dove è presente un parcheggio adibito alla sosta dei camper con acqua e scarichi, in posizione tranquilla, vicino ai sentieri e a qualche chilometro dal paese. Anche questo è un luogo in cui ci siamo già stati, ma dove ritorniamo sempre con piacere. Trascorriamo la giornata riposandoci e poi facciamo una passeggiata a piedi fino al paese per visitare l'ufficio turistico e recuperare una cartina della zona, utile per l'escursione del giorno dopo.
Il martedì mattina, quindi, cartina alla mano, lasciamo il parcheggio e seguiamo il facile sentiero contrassegnato con il numero 1 fino allo Stagno Loditor , un ecosistema di rilevanza comunitaria. Lo aggiriamo seguendo l'itinerario di visita proposto e leggendo i vari cartelli illustrativi, poi, mangiamo pranzo.
Terminato di mangiare riprendiamo il cammino che in forte salita e sotto il sole cocente di primo pomeriggio ci porta con grosso sforzo fino alla frazione di Gillarey, dove è presente un piccolo oratorio, una delle tante chiesette alpine presenti sul territorio di Torgnon.
La vista è stupefacente e, nonostante Giada e Mara non siano per niente soddisfatte della fatica, secondo me ne è valsa la pena. Da questo punto è possibile vedere il cervino in tutta la sua bellezza. Il cielo è azzurro e solo una nuvoletta dispettosa lo cela a tratti ai nostri occhi. Le mucche al pascolo lì vicino ci guardano incuriosite e rendono l'atmosfera molto bucolica.
UN SALTO NELLA VAL DI COGNE
Dopo la giornata appena trascorsa abbiamo bisogno di riprenderci un po' e di fare qualcosa di diverso, per cui decidiamo di lasciare Torgnon e dirigerci a Cogne.
Mi piace questo paese anche se è sempre piuttosto affollato di turisti. Lo trovo vivo con le sue stradine su cui si aprono negozi di artigiano e di articoli di produzione locali e la sua piana poco oltre dove d'inverno si pratica sci di fondo ed in estate bambini e cani corrono liberamente.
Lasciato il camper nell'area attrezzata del paese (unico posto possibile dove parcheggiare) seguiamo il sentiero che in 45 minuti ci porta a Valnontey, dove visitiamo Paradisia , il bel giardino botanico alpino gestito dal Parco Nazionale del Gran Paradiso.
La guida, poi, è veramente competente e rende il tutto piuttosto interessante. Lasciato il giardino torniamo a Cogne dove abbiamo intenzione di visitare il centro visitatori del PGP. Facciamo una bella scarpinata fino alla sua sede che si trova dalla parte opposta del paese per poi scoprire che il mercoledì è chiuso! I soliti fortunati!
Stanchi optiamo ancora per una passeggiata a Cogne e prima di cena partiamo per Doues, in Val Pelline, per avvicinarci al luogo della nostra prossima escursione. Lì avremmo dovuto trovare un'area attrezzata per camper, ma c'è solo uno scarico intasata ed un parcheggio dalla pendenza di almeno il 30%. Siamo piuttosto sconsolati e rimaniamo in dubbio se andarcene o meno. Alla fine sostiamo in un punto più in piano, ma la notte non la trascorriamo molto bene.
VAL PELLINE E I LAGHI SOPRA PLACE MOULIN
Dopo una notte praticamente insonne partiamo al mattino molto presto in direzione della diga di Place Moulin. Si tratta di un invaso dalle dimensioni impressionanti lungo il quale c'è un bel percorso da fare fino al rifugio Prarayer.
Non è però questa la metà di oggi, bensì alcuni laghi che si raggiungono da un sentiero che parte all'altezza della diga. L'escursione prevede 1000 metri di dislivello e, nella parte iniziale, è piuttosto impegnativa. Il paesaggio e soprattutto la bella flora presente, mitigano un pà la salita.
Visto il paesaggio ameno decidiamo di pranzare qui, poi, scendiamo di nuovo a Lac Long e da lì prendiamo una traccia che dovrebbe condurre fino al Lac Rousse.
Scopriamo in breve che non è quella giusta, ma, per evitare la risalita, scendiamo cautamente e a fatica nell'unico punto non esposto. Alla fine ritroviamo il sentiero che ci conduce, di nuovo sotto il sole cocente, fin verso il lago e la diga.
Dopo il meritato riposo ci trasferiamo a Valgrisenche, nell'area attrezzata ai piedi della diga di Beauregard che raggiungiamo prima di cena.
VALGRISENCHE TRA RIPOSO E FATICA
Dopo le diverse escursioni dei giorni precedenti abbiamo bisogno di un pò di riposo e Valgrisenche è il luogo ideale. Qui l'area attrezzata è molto bella e tranquilla con spazi delimitati, corrente elettrica e servizi. Anche il prezzo non è eccessivo e lo paghiamo volentieri.
Trascorriamo il Venerdì nell'ozio, leggendo, facendo una passeggiata fino al paese per comprare un pò di fontina e riposandoci per l'escursione del giorno dopo. Il Sabato la sveglia suona di nuovo presto: è la giornata dedicata alla gita fino al Lago di San Grato .
Per l'andata scegliamo un sentiero alternativo, un pò esposto e poco frequentato, mentre al ritorno utilizziamo quello tradizionale. Il lago è un piccolo gioiello, incastonato tra le rocce e i ghiacciai. Per un breve periodo ce lo gustiamo in solitaria poi l'arrivo di una colonia guasta un pò l'atmosfera.
Il ritorno si rivela piuttosto faticoso nella parte di percorso asfaltato, fa molto caldo ed abbiamo finito l'acqua.
Il giorno successivo ci svegliamo con la pioggia. Dopo tutto il sole cocente che abbiamo preso non siamo neanche così delusi. Trascorriamo il tempo tra in giochi scatola e lettura, poi, dopo cena, scendiamo ad Introd, dove pernottiamo nel parcheggio del Parc Animalier .
IL CASTELLO DI AYMAVILLES ED IL RITORNO A CASA
La nostra vacanza termina nel migliore dei modi: la visita del castello di Aymavilles .
Più volte durante le nostre incursioni in Valle d'Aosta avremmo voluto visitarlo, ma pareva perennemente in restauro. La fortuna ha voluto che venisse aperto per pochi giorni in via straordinaria durante la nostra permanenza e ovviamente non ce lo siamo più fatto scappare!
Così abbiamo prenotato la visita che abbiamo effettuato il Lunedì.
Usciti soddisfatti da lì abbiamo, ahi noi, preso la via del ritorno....
Ciao Valle d'Aosta, ci rivedremo presto!
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