Trekking sull’Isola d’Elba tra natura incontaminata e paesaggi avvolgenti

Creato il 08 giugno 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori
Ogni volta che pensavo all’Isola d’Elba mi veniva in mente un luogo pur molto bello, ma frequentato più che altro da comitive di anziani tedeschi, famiglie facoltose e coppiette innamorate. Non che alcuna delle tre categorie manchi dalla comunità abituale in visita sull’isola, ma non avevo tenuto conto di un ulteriore fattore: la straordinaria offerta sportiva che l’Elba propone. Il trekking innanzitutto. Un’escursione sull’isola può portare tra piccoli borghi raccolti sul versante delle alture e sentieri che si confondo nella fitta vegetazione, fino a giungere di fronte a paesaggi straordinari che avvolgono l’intera isola e si spingono fino al mare profondo, dove la limpidezza dell’aria consente spesso di intravedere l’Isola di Pianosa e la famosa Isola di Monte Cristo di dumasiana memoria.

I percorsi possibili sono molti. Quello per cui sono stato guidato io – con grande competenza ed evidente passione – ci ha portati alla scoperta delle miniere di granito. Si parte da San Piero, un grazioso borgo dal cui bastione difensivo si può ammirare la piana di Marina di Campo. Dopo le scalinate di granito, un sentiero in salita porta fuori dal paese fino a intersecarsi con i sentieri che proseguono davanti alle cave. La fitta vegetazione, il verde incontaminato che si estende fin dove l’occhio riesce a giungere e piccoli tesori di antico sapore conferiscono all’esperienza tutto il fascino di un’isola che combina la bellezza della natura selvatica con la ricchezza della storia e della cultura.

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I percorsi variano per durata e impegno richiesto, ma alla fine di ognuno di essi non mancherà il desiderio di scoprire cosa rivelerà il prossimo. Quando poi avrete consumato le scarpe a dovere e cercherete un modo per dare sollievo ai piedi, potrete sempre rivolgervi a qualche valida alternativa. La mountain bike, ad esempio. Sull’Isola d’Elba ci sono dei veri professionisti del popolare biciclo in grado di condurvi per strade panoramiche di grande effetto così come su percorsi impervi in mezzo alla natura dove mettere alla prova il vostro equilibrio e i vostri riflessi. Preparatevi però con gli strumenti e l’abbigliamento adatti: casco, guantini, pantaloncini e quant’altro. Io, che sono un biker tanto quanto sono un astrofisico, alla domanda riguardante il tipo di bici che preferivo ho saputo rispondere solo “quella con due ruote”. Sono sopravvissuto con discreta dignità all’esperienza, ma i miei glutei ancora lamentano l’assenza di una tenuta più idonea…


Flavio Alagia

Dopo una laurea in giornalismo a Verona, mi sono messo lo zaino sulle spalle e non mi sono più fermato. Sei mesi a Londra, un anno in India, e poi il Brasile, il Sudafrica… non c’è un posto al mondo dove non andrei, e non credo sia poco dal momento che odio volare. L’aereo? Fatemi portare un paracadute e poi ne riparliamo.

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