Tremonti alla Guardia di Finanza: "meno salotti"

Creato il 10 luglio 2011 da Gaetano61
Gli stralci delle dichiarazioni rese dal ministro Tremonti agli inquirenti napoletani sul caso "P4", certificano al livello più alto - la Guardia di Finanza dipende dal ministro dell'Economia - quale sia la situazione all'interno delle Fiamme Gialle. La presenza di cordate tra gli alti ufficiali finalizzate alla corsa per la nomina del nuovo comandante generale nel 2012, il riferimento di queste cordate a precisi padrini politici, il timore, espresso dal ministro, di vedersi "stritolato" politicamente all'interno di questa lotta tra alti papaveri in divisa. E poi, il dubbio avanzato dal super ministro sulla norma che da poco ha permesso ai generali di corpo d'armata della GdF di concorrere alla carica di comandante generale. Tutto questo hanno portato Tremonti, nelle dichiarazioni rese di fronte ai magistrati, a suggerire « al comandante generale della Guardia di Finanza meno salotti, meno palazzi e consegne in caserme per i suoi uomini [...] si sono creati meccanismi di competizione tra possibili candidati, meccanismi potenzialmente negativi. Gli alti ufficiali, nella prospettiva di diventare comandanti generali, hanno preso a coltivare relazioni esterne al Corpo che non trovo opportune: più esattamente c’è il rischio, la tendenza di eccesso di competizione».
Sono parole pesanti come pietre, che rendono urgente una profonda riflessione del Parlamento e della politica in senso lato sulla Guardia di Finanza, sul modello militare che la regge, sulle recenti norme sulla nomina del vertice del Corpo che, di fatto, hanno accentuato l'autoreferenzialità della gerarchia, fino ad aver determinato il pericolo della nascita di un organismo con tutti i tratti di un "corpo separato", il pericolo che proprio la norma sul vertice scelto tra i generali di corpo d'armata dell'esercito aveva voluto impedire...(sulla questione vedi il comunicato stampa del Movimento dei Finanzieri Democratici).
Ma voglio anche aggiungere, infine, come lo stesso ministro Tremonti non possa certo passare come vittima del caso "P4", viste le notizie sul pagamento dell'affitto dell'appartamento romano e le attività del suo ex consigliere ed ex ufficiale della Gdf, Marco Milanese: in casi analoghi, ma in altri paesi, un uomo politico si dimette un minuto dopo...

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