Il volto della Carfagna, quasi deforme come Amelia che nel Ballo in Maschera cerca a mezzanotte l'erba stregata che le farà dimenticare pene (volutamente non aggiungo articoli) d'amore, è l'emblema della politica nazionale: ipocrita e ormai prossimo al disfacimento, non ha niente che ricordi nemmeno lontanamente le fattezze radiose di una sposa felice.
Ma per fortuna interviene LUI, il mio politico preferito, il ministro Tremonti: che ovviamente non è invitato a nozze, ma tra un bicchiere di Veuve Cliquot e un vol au vent al pregiato salmone siberiano, viene maledetto dal Papi anche nel momento della festa della sua velina-ministro.
Tremonti: un nome, una garanzia. La serietà che irrompe nel faceto.
Come il tenore che interviene, deus ex machina, a salvare la bella soprano dalle grinfie del baritono malvagio, così il faccione serio di Tremonti, in pericolo se non di vita quantomeno di ministero, ci consola delle smorfie tirate della sposa Carfagna.