Tremonti dice stop al condono. Forse si riuscirebbe a frenare la lotta all’evasione.
Il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti avverte gli evasori fiscali: il segreto bancario è ormai finito. L’Agenzia delle entrate ora può chiedere alle banche informazioni fondamentali e confrontarle con le dichiarazioni. La lotta all’evasione, afferma il Ministro, è necessità morale e politica. E niente condono: Aumenterebbe il deficit.
Cicchitto invece afferma che può essere un rimedio al debito.
Una tesi che però nel Pdl non trova molti sostenitori. Tranne che per Gianni Alemanno, sindaco di Roma. Il Capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, sostiene che per abbattere il debito è necessaria una forma di finanza straordinaria ossia una patrimoniale morbida, la riforma delle pensioni, le dismissioni, e anche, eventualmente, il condono edilizio ed il condono fiscale. Per Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc il condono è immorale e diseducativo. E anche Enrico Letta, numero due del Pd, afferma che è assurdo pensare che sia lo strumento per abbattere il debito.
Per il Pdl però resta una strada percorribile, un nuovo condono quindi, frenerebbe la lotta all’evasione. Ma il Ministro invece respinge un’ipotesi di sanatoria. Tremonti non vuole frenare sul nascere il progetto di contrasto all’evasione. Fino ad oggi le entrate da lotta all’evasione sono servite per finanziare la spesa pubblica. Il condono minaccia, però, l’afflusso di queste entrate. In sostanza ci troveremo con maggiori deficit.
Tremonti ricorda i risultati della lotta all’evasione: 25 miliardi recuperati nel 2010. Non ci saranno, azioni traumatiche di polizia tributaria. Se il progetto verrà effettuato con equilibrio e prudenza, darà importanti risultati. Se invece si affrettano le cose si rischierebbe di uccidere il progetto prima che nasca.
Occorre coinvolgere banche e comuni. Il ministro si sofferma poi sul cambio di strategia che sarà alla base della nuova sfida all’evasione. Occorre, soprattutto usare meglio i dati degli istituti di credito e ridurre il segreto bancario, come succede nel resto dell’Europa. Insomma, se si vuole ridurre l’evasione bisogna trasmettere un messaggio sociale. Aggiungendo la prevenzione sarà possibile intensificare in modo significativo il contrasto all’evasione.
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