Tremseh, un massacro tra luci e ombre

Creato il 15 luglio 2012 da Andcontr @andcontr

Scontri ad Aleppo

Momenti bui per la diplomazia internazionale.

Sconvolgono i vertici dell’Onu le immagini del massacro  avvenuto nella località di Tremseh in Siria, 22 km a Nord di Hama. Secondo i ribelli le forze armate di Assad avrebbero utilizzato armi pesanti, carri armati e elicotteri, per attaccare il villaggio, mietendo vittime civili.

La notizia è subito rimbalzata sui social network e sulle all news di mezzo mondo attraverso un comunicato dell’Osservatorio Siriano per i Diritti dell’Uomo, dove veniva denunciato l’attacco e la necessità di intervento dell’Occidente.

Una riflessione va però fatta. In serata un giornalista tedesco de NOS Nieuws, uno dei pochi giornalisti presenti sul campo, ha pubblicato questo tweet:

In #tremzeh lots of destroyed houses, cars, school. No bodies. No blood

— Sander van Hoorn (@svhoorn) Luglio 14, 2012

In tremzeh molte case, auto e scuole distrutte. Nessun corpo. Niente sangue.

Subito sono iniziati i contatti con il suddetto giornalista che nella diretta tweet continuava a narrare l’insufficenza di prove che dimostrasse un ennesimo massacro, la mancanza di colpi di arma pesante.

>>So: Yes, there was fighting here. #Tremseh got shelled and a lot of people died. But I did not see clear signs of a massacre #Syria >>

— Sander van Hoorn (@svhoorn) Luglio 14, 2012

Manifestazione nel centro di Aleppo

“Si c’è stato un combattimento qui. Tremseh è stata bombardata e molte persone sono morte. Ma non ho visto i chiari segni di un massacro”

La sua ricostruzione sarebbe simile a quella data dai media locali, che parlavano di uno scontro a fuoco tra terroristi e forze governative, ma lontana anni luce dal report che hanno redatto gli osservatori Onu dell’UNSISM e che è finito sulla scrivania di Ban Ki Moon, il quale ha commentato: “L’inazione è una licenza al massacro”.

Nel comunicato infatti si evincono i passaggi in cui viene confermato l’usi di armi pesanti contro le case. In risposta il Segretario Generale dell’ONU ha rilasciato il seguente comunicato dove sottolinea la necessità di intervento per una transizione pacifica in Siria, condannando duramente il regime di Assad e auspicando un unione di intenti delle nazioni affinchè il piano Annan venga attivato con successo.

In giornata sono arrivate le secche smentite da parte del governo di Damasco, il quale conferma l’assalto ad un gruppo di terroristi provenienti dalla Turchia.

Intanto arrivano filmati da Aleppo che testimoniano le manifestazioni dopo il massacro di Tremseh, segno che il popolo siriano è stanco di questi continui eccidi nel nome di Assad.

Manifestazioni ad Aleppo

Manifestazioni Aleppo2

La diplomazia intanto cerca di fare passi avanti: domani ci sarà un incontro‏ tra il premier Vladimir Putin e l’inviato speciale Kofi Annan per discutere le misure da proporre al prossimo vertice ONU, visto il continuo veto della Russia in merito alla questione siriana.



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