Non so se ve ne siete accorti sbirciando qua e la fra le solite vetrine parate a primavera, o se vi sia capitato di incrociare più di un tizio (o una tizia) che si aggirava con aria da professorino svogliato per la vostra città… ma no, non avete avuto le traveggole. E’ proprio tornata di moda: la cartella!
Quella con la patella davanti e le due chiusure a pressione che fanno quel rumore inconfondibile di click clack, o addirittura con le cinghie nel modello più vintage chic che c’è. Quella con la tracolla che inevitabilmente sega la spalla (ma è colpa nostra che in quel bendidio di capienza, ci ostiniamo a buttare dentro di tutto, compreso il sacchetto con il pranzo e quello con la merenda). Quella con il manico che ci sta proprio giusto nella nostra mano. Quella che quando eravamo piccoli era di cuoio bruciato, e più passava il tempo e più si rovinava, e più diventava “nostra”, una parte della nostra storia, una compagna di 1000 avventure che raccontava di noi.
E’ tornata di moda e si è anche raffinata un pò, se proprio la vogliamo dire tutta. Ha cambiato colore, è diventata fluo, come un serpente che cambia pelle, ne ha indossata una più modaiola. Un tempo avevamo le cartelle di Camomilla e Naj Oleari, con le fantasie a fiorellini sui colori pastello, ora abbiamo le bicolori, con i profili in contrasto che strizzano l’occhio alla nuova moda del momento.
Da indossare con abbigliamento nouvelle vague, un pò insopportabili intellettuali, un pò bamboline naif: assolutamente con la scarpa bassa e la giacchetta da brava bambina, mi raccomando!
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