Treni

Da Fabry2010

da qui

Ti piacevano i treni: quando si viaggiava, non ne vedevamo quasi mai. Appena ne compariva uno, era una gara a chi se ne accorgeva prima: eccolo, guarda là! Da quando non ci sei, ne passano continuamente; soprattutto il pendolino, cui eri affezionato. Capisco all’istante che ci sei: oggi mi stavo infilando nella cappella dell’adorazione, ma recitavano il rosario. L’adorazione, per me, o è silenzio totale o non è nulla. Così devìo verso la santa casa, e ricordo che avevo dimenticato il rosario che mi ero impegnato a dire là. La vita è diventata attesa di un’epifania che riallaccia le nostre vite separate; potrei utilizzarla come prova dell’immortalità dell’anima, ma mi basta pensare tra me e me: ciao, Mario, ti aspettavo.