Come un moderno antieroe, sempre in bilico tra le antiche radici e l’ansia del nuovo, l’anomalo “marinaio di montagna” compirà l’intero tragitto della guerra, per tornare infine alla stazione di partenza dove era cominciata la sua avventura.
Il treno è il cuore che pompa la linfa vitale della vicenda, è l’elemento grazie al quale le anime, spesso separate, di Sebastiano e Lune, dopo tante prove e forti contrasti, ritroveranno la poesia e il significato profondo della vita.
Quando il treno bucherà la montagna per l’ultima volta e scorreranno i titoli di coda del film di una vita, Sebastiano, detto Lune, dopo avere mischiato la parabola del falco con il volo del gabbiano, sentirà scorrere nelle vene nuova linfa per rinvigorire le antiche radici, lasciandosi trasportare dall’istinto del Gatto.