Trent’anni dopo re Juan Carlos incontra i parlamentari del 23-F

Creato il 23 febbraio 2011 da Marinam

Re Juan Carlos ha ricordato oggi in Parlamento il trentesimo anniversario del “23F”, il tentativo di golpe militare il cui fallimento certificò la stabilità della democrazia spagnola ponendo fine alla “transicion”, il periodo immediatamente successivo alla dittatura franchista. Il sovrano ha incontrato alcuni dei parlamentari ed ex parlamentari testimoni dell’irruzione in aula del tenente colonnello della Guardia Civil, Antonio Tejero: l’ex leader comunista Santiago Carrillo (l’unico, con l’allora presidente del governo Adolfo Suarez e il ministro della Difesa Gutierrez Mellado, a sfidare apertamente i militari rimanendo in piedi accanto ai loro scranni), il conservatore Manuel Fraga e l’ex presidente della Camera, Landelino Lavilla. Carrello, che ha ricordato con affetto la figura di Suarez, assente perché gravemente malato, ha osservato che il golpe “è servito almeno perché oggi si sia rimasti in democrazia”. Trent’anni dopo non tutta la trama del golpe è venuta alla luce – specie per quel che riguarda le responsabilità civili – ma appare chiaro che con l’obiettivo di eliminare Suarez, al cui governo alcuni attribuivano la crisi che attraversava il Paese e che di fatto aveva appena presentato le dimissioni, diversi piani eversivi civili e militari confluirono nell’operazione eseguita da Tejero e ideata da due generali, Milans del Bosch e Armada. La decisa opposizione del Re mantenne il resto delle forze armate nelle caserme, facendo fallire il lato militare del golpe e togliendo qualsiasi margine di credibilità anche all’ipotesi di un governo di unità di cui Armada – che contava di poter utilizzare la sua autorità di ex consigliere militare di Casa Reale – avrebbe dovuto assumere la guida.

Sono le 18 e 23 di lunedì 23 febbraio 1981 quando il luogotenente colonnello António Tejero Molina irrompe nelle Cortès seguito da circa 180 delle sue guardie civili gridando di agire in nome del Re, e sotto la minaccia delle armi, ordina a tutti i presenti di stendersi a terra. Quel pomeriggio il parlamento spagnolo è in seduta straordinaria per votare l’investitura del capo del Governo, dunque nell’emiciclo sono riuniti la quasi totalità dei deputati, dei senatori e dei ministri. Il tentativo di putsch è iniziato. E per il paese si tratta di una novità…

il seguito della cronaca lo trovate qua

In questa foto: da sinistra Miquel Roca, Santiago Carrillo, Landelino Lavilla, il Primo ministro Josè Luis Rodriguez Zapatero, il Re, il presidnete del Parlamento Josè Bono, l’ex Primo ministro Felipe Gonzales, Manuel Fraga e  Alejandro Rojas.


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