Trenta settembre, sera

Da Nuvolesparsetraledita

Perché scriviamo – Paco Ignacio Taibo

“Scriviamo con la sensazione scostante che nulla di quanto stiamo imprimendo sulla carta avrà mai il potere di cambiare la storia, nemmeno quella di un destino individuale, eppure, allo stesso tempo, con la netta impressione che nell’intricata giungla di antenne televisive qualcuno ci stia ascoltando e tutto quanto un giorno potrà cambiare… Scriviamo spinti dalla vocazione per la volontà, la leggenda, l’utopia, l’umorismo nero, la satira, il melodramma involontario, il realismo accidentale. Scriviamo perché ci sembrerebbe di morire se non potessimo raccontare storie di fate e folletti, gli incubi dell’ultimo dittatore o la descrizione del campo da pallacanestro dopo la partita, e moriremmo davvero se smettessimo di farlo…Non chiediamo niente di più di quello che già possediamo: la facoltà di scrivere e di essere letti. E così raccontiamo con la stessa rabbia feroce e divertita di chi, solo dopo aver perso tante volte l’aereo, comincia a capire veramente il senso del viaggio.”

Sono parole di Paco Ignacio Taibo (da: Te li do io i Tropici, M. Tropea Editore), ma credo che valgano per chiunque scriva, anche solo per se stesso. Io almeno mi ci riconosco, e certo non saprei dirlo meglio.

… l’ultimo contributo, l’ultimo scritto:

intempestivoviandante

che chiude la staffetta di settembre scriviamo…

Grazie a chi ha partecipato,

grazie a chi ha letto,

GRAZIE A TUTTI


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