Gli ingredienti ci sono tutti: un'ottima capacità attoriale, una percezione dei tempi comici, delle pause, degli sguardi e dei gesti; il tutto adeguatamente calibrato a una scrittura pungente, geniale, dissacrante e che talvolta spinge il pubblico alla riflessione.
Daniele Fabbri si ribella ai cosiddetti “trent’anni”, a quello che è considerato generalmente “ il giro di boa”, costellato da una serie di impegni e obblighi morali diretti e indiretti che il comico romano scardina completamente tracciando una sua auto-ironica biografia originale e brillante.
Lo spettacolo segue una parabola ascendente. Parte da argomenti semplici (come la calvizie), ma non li tratta con banalità, sfida tabù e ipocrisie abbracciando temi come la religione, il cancro, la sessualità, i disabili, la pornografia e li catalizza, così da ottenere l’attenzione del pubblico; attenzione che non perderà mai sino alla fine dello spettacolo.
Il testo è il risultato dall'intreccio di esperienze di vita vissuta e satira pungente sulla contemporaneità, dove Daniele Fabbri si muove con fluidità, mantenendo sempre una fortissima energia, sapendo coinvolgere e sconvolgere il pubblico, riuscendo a miscelare un pizzico di comicità romana (che non scade mai in un bieco cliché regionale) con un vero e proprio stile della “stand up comedy” inglese.
La bravura del comico romano sta nel bilanciare perfettamente il suo spettacolo : laddove la scrittura risulta più leggera e piacevole, Daniele Fabbri è in grado di compensarla con una trasformazione più accentuata del corpo e della voce, viceversa laddove il testo è più pungente e acuto è in grado di asciugarsi ma senza privarla di intensità.
Trentatré Trentenni è uno spettacolo che sa narrare al tempo stesso la crudezza e la leggerezza dei giorni nostri, senza la necessità spasmodica di cercare facili applausi, ideato e pensato da un vero e proprio artista rispettoso dell’intelligenza del proprio pubblico.
In un momento in cui in Italia la satira sembra essere quasi assente, in cui il mondo della comicità, soprattutto televisiva, si adagia su una serie di stilemi e formule scarne, banali e prive di contenuti, la genialità di Daniele Fabbri rappresenta un'ancora di salvezza per chi cerca, disperatamente, un intrattenimento all’altezza di tale nome.Michela Giraud
TRENTATRE TRENTENNIdi e con Daniele Fabbri
visto al
OPPIO CAFFE'via delle Terme di Tito 72 (Metro Colosseo)info: http://www.cocktailcomedyclub.it/