Trentenne Sognatrice!

Da Elisavagnarelli @VagnarelliElisa
«Ho 30 anni. Non posso più permettermi di sognare e di credere nelle favole». Al suono di queste parole ho cominciato a temere l’arrivo dei ‘miei’. Mentre la metà di maggio si faceva sempre più vicina, aumentava la paura di che cosa sarebbe potuto succedere con l’arrivo di quella particolare mezzanotte; di quella che mi avrebbe permesso di soffiare sulle mie trenta candeline. Poi, però, a quelle prime, nuove ore ne sono seguite altre. Altre. E altre ancora. Non esiste un’età più giusta per sognare. Non esiste un blocco, una revoca del 'permesso' a credere in qualcosa di speciale. Perché sognare non vuol dire non essere presenti, di fronte alle vicende che riempiono il mondo. Sia esso un piccolo mondo personale, che un mondo maggiormente 'universale'. Sognare non vuol dire non riuscire ad alzarsi la mattina, per dare la precedenza a ciò che è dovere. Sognare non vuol dire non riuscire a pensare ad altri come si conviene; oltre che come si desidera. Sognare… saperlo fare, nonostante il passare del tempo, vuol dire non volersi arrendere. Credere sempre che in qualunque momento qualcosa di buono possa accadere. Cercare la meraviglia. Voler essere la meraviglia; per qualcuno. Per chi ci circonda. Per chi, ancora, ci dovrà conoscere. Allora, con i miei trenta passati da tante ore ormai, cancello con un colpo di spugna il ricordo di quelle parole. Brutte. Tristi. Per sostituirlo con quello di altre, ascoltate in un tempo non recente, ma sempre apprezzate e mai dimenticate. «E’ bellissimo il modo che hai di guardare il mondo. Qualunque cosa accada, non cambiare mai». Mai è un termine importante. Una promessa temporale che, alla pari di sempre, è difficile da mantenere. Non c’è certezza. Rimane sempre e comunque la volontà di fare del proprio meglio. Da trentenne, ancora sognatrice!