Treviso (i giocatori) trema. Ovvero, quando Vittorio Munari si incazza

Creato il 03 aprile 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

da La Tribuna di Treviso, Andrea Passerini

«Adesso dovete dimostrare, in queste tre partite che restano, di essere all’altezza della Celtic, ancor prima che a vincere, come pure sarebbe negli auspici di tutti. Senza pensare alla prossima stagione, ai contratti, al futuro». Non sono le parole testuali, ma il discorso di Vittorio Munari ieri ai giocatori del Benetton, subito dopo la seduta tecnica di Smith sul match, è stato chiarissimo.
La società non ha gradito, più che la sconfitta di Swansea, il modo in cui è maturata. E ha
provveduto ad inviare ai giocatori – ma era presenta anche lo staff- un messaggio esplicito. A tre match dalla fine, il Benetton è nono in classifica, ma non vince dal 31 dicembre 2011. E se è vero che per molti aspetti è migliorato, in questa seconda stagione, nello stare in campo - non più tariffe salate, a parte appunto Swansea – è andato indietro nel gestire i momenti importanti dei match, fra vantaggi gestiti e occasioni fallite.
Sarà anche per questo che Munari ha chiamato in causa, per il match di sabato, la squadra per quanto visto in campo a cominciare dalla mischia ma coinvolgendo anche gli altri reparti, le indiscrezioni – nessuno aveva tanta voglia di parlare, ieri – dicono che abbia citato
espressamente il pacchetto perché dopo il primo ingaggio assolutamente perfetto abbia poi
perduto tutti gli altri ingaggi del match, finendo sistematicamente sotto. «E sapete quanto a
me piaccia la mischia…» avrebbe aggiunto per stemperare il momento. E ancora ha sottolineato i primi 5 punti d’incontro in campo aperto, fra avanti a trequarti, nessuno dei quali è stato favorevole ai leoni, fra «in avanti», placcaggi subiti o palloni usciti dalla parte dei gallesi.
«Non penso sia un problema fisico, ma mentale, a questo punto» avrebbe poi concluso Munari ricordando che l’alto livello della Celtic chiede ai giocatori di dare il 101% anche quando non si è nemmeno al 1000%». Un invito palese a mostrarsi degni del livello della Celtic, senza alibi alcuno. Quanto a società e staff, Munari ha parlato anche della sfida del club, al secondo anno in Celtic, fra problemi di dialogo con la Fir e dimensioni reali del movimento italiano, dove poter attingere le risorse per il futuro.


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