TREVISO mercato immobiliare

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

TREVISO — Comprare casa è diventato sempre più un tabù. Fra marzo e giugno 2012 le compravendite nella Marca sono calate del 10 per cento. Lo stop del mercato mette in difficoltà anche gli agenti immobiliari: se i trevigiani non comprano, loro non vendono. Giuseppe Spagnol, presidente della Federazione degli agenti immobiliari professionali, chiede alla politica di fermare le nuove costruzioni. «Ci vuole tanto a capire che non c’è bisogno di ulteriori case?» commenta. «La curva demografica è in discesa, la crisi in salita, e mentre la Regione Friuli dà contributi per le ristrutturazioni, noi cosa facciamo? Stiamo a guardare, mentre qui non si riesce a comprar casa e neanche a venderla». Nel secondo trimestre 2012 è emersa, a livello nazionale, una situazione drammatica: meno 24,9% nelle compravendite, rispetto al già preoccupante 17,8% del trimestre precedente.Treviso se la cava ancora bene, con cifre al di sotto della media, ma al meno dieci va aggiunto il calo del 12,4% segnalato nel 2011 dall’osservatorio immobiliare Fiaip provinciale. «Da tempo abbiamo avviato una politica volta a valorizzare il patrimonio edilizio esistente - spiega Spagnol - suggerendo alle istituzioni locali di dare agevolazioni ai privati che vogliano riattare l’alloggio. NELLA FOTO TREVISO E LE SUE VILLE SUL BRENTA In città ci sono numerose unità abitative che posso essere ristrutturate per migliorarne la classe energetica e la vivibilità, senza che vengano sacrificate ulteriori aree che, anche se attualmente edificabili, potrebbero diventare agricole. Ma per poterlo fare ci vogliono incentivi capaci di ridare fiducia a chi sogna di comprare una casa e ossigeno al mercato. La Fiaip ha un concreto progetto da illustrare: vorremmo poter essere accreditati nelle sedi istituzionali».Dal mattone all’occupazione, è crisi in tutti i campi. E proprio sabato la Cgil di Treviso ha diffuso i dati relativi ai primi otto mesi del 2012. «Sono stati persi 5.451 posti di lavoro, mille più dello stesso periodo del 2011 - commenta Giacomo Vendrame, segretario del Nidil e candidato alla segreteria generale -, dei quali 3.776 disoccupati e 1.675 in mobilità». Metalmeccanico, edilizia e legno sono i settori maggiormente colpiti. Poi c’è la questione cassa integrazione: «Al primo settembre quella ordinaria ha toccato le 2.629.790 ore, interessando ben 14.767 lavoratori, mentre quella straordinaria coinvolge 2.605 persone dipendenti di 82 aziende che hanno in corso ristrutturazioni o procedure concorsuali ». E, per uscire dalla crisi il sindacato dice: «La rotta va cambiata per intraprendere una strada che punti alla semplificazione burocratica e su progetti di reale sviluppo e sostenibilità». tratto da corriere del veneto.it 2 ottobre 2012