Il film in questione ha tutte le carte in regola per attirare la curiosità dello spettatore in cerca di qualcosa di curioso e anche abbastanza diverso da quel che si vede di solito: realizzato dal duo Trey Parker e Matt Stone, svezzati alla Troma e poi diventati famosi con South Park, questo film d'animazione è recitato completamente da marionette, riprendendo la tecnica utilizzata per realizzare il vecchio telefilm dei Thunderbirds, in questo caso affidata a dei maghi degli effetti speciali anni ottanta, ovvero i fratelli Chiodo (quelli di Killer Klowns from outer space, per capirsi). La trama è presto detta: esiste un gruppo di supersoldati americani, dotati di mezzi tecnologicamente avanzatissimi con base operativa nel monte Rushmore, che combattono il terrorismo e più in generale i nemici dell'occidente in tutto il mondo... finendo il più delle volte, grazie al grilletto facile e altre simili abitudini statunitensi, a far più danni dei terroristi stessi. Uno di loro viene ucciso e rimpiazzato dal governo americano con un attore, allo scopo di usarlo come spia da infiltrare fra i nemici; la nuova squadra così formata, alle prese col nuovo arrivato più o meno accettato dai vari membri della squadra, dovrà sventare un superattacco terroristico su scala mondiale pianificato dal leader nordcoreano Kim Jong-il, che è riuscito a imbrogliare tutto facendosi passare per un sostenitore della pace mondiale ottenendo addirittura il sostegno della Gilda Attori Yankee (GAY), un'associazione di famosi attori hollywoodiani ingenuamente pacifisti.
Come si può capire, il film prende di mira svariate cose: dal punto di vista politico-sociale c'è una presa in giro dell'antiterrosimo occidentale e statunitense, pericoloso per la gente comune quanto il terrorismo stesso, ma anche del pacifismo da salotto un po' radical-chic dei presunti intellettuali americani; per quanto riguarda il discorso metacinematografico si prendono in giro parecchio i film d'azione americani e tutta la ridicola boriosità di questi eroi spaccatutto ma allo stesso tempo capaci di provare emozioni tenere e romantiche, per non parlare della presa in giro della raffigurazione estetica stessa di questi paladini della libertà, che vestono e pilotano mezzi dalle caratteristiche a dir poco pittoresche (senza alcun dubbio gli autori di questo film hanno visto Megaforce); ovviamente poi anche l'animazione stessa a base di marionette inespressive e dai movimenti goffissimi (il più delle volte i fili di nylon che li sostengono sono - volontariamente, ovvio - ben visibili) che invece recitano ruoli intensi e dai movimenti che vorrebbero essere acrobatici e coordinatissimi è fonte di risate.
Le scene indimenticabili sono più di una, vorrei ricordare soltanto la canzone-monologo di Kim Jong-il, che si sente tutto triste e solo in quella gabbia dorata in cui vive (alla maniera di Topo Gigio) e che forse poi è cattivo per questo, e la scena in cui vengono aizzati contro dei membri del Team America due pantere, che sono rese inserendo nella scena due gattini neri davanti alle marionette. Insomma, gli elementi per spassarsela un po' ci son tutti; va detto però che a volte, nell'itento di ricalcare i modelli cinematografici che si vogliono parodiare, si rischia di rimanerci troppo fedeli, e quindi c'è qualche momento in cui si ha la sensazione di guardare qualcosa in fondo non poi così diversa dall'oggetto della critica del film; ma forse è semplicemente il fatto che Parker e Stone si trovano più a loro agio con episodi corti che non lungometraggi (se l'avete visto, anche il film di South Park non era poi un gran ché), e comunque questa pellicola merita una visione già solo per la sua particolarità.