Si siede e mi chiede che libro leggi. Uno di un francese, e mi racconta quando il mondo non era a banda larga e lui il sera prendeva un treno per stare la mattina alla gare du nord arrivare in un arrotidesment e andava a mangiare le ostriche direttamente dalla patata di una sua amica.
"vuoi mettere la soddisfazione di farsi i kilometri con il pensiero di quel sapore. Io ho fatto questa dal 62 al 65. Lunedi' chiuso perchè non lavoravo. E poi di nuovo altro giro altri molluschi da mangiare.
Cioè lui mangiava ostriche nelle patate e io non ancora nato.
No perchè le donne in quel triangolo nero hanno un idea hanno un pensiero, Antonè loro sono riuscite a cambiare le persone le idee noi invece prendiamo un treno. Lo capisci cosa sono riusciti a fare.
E si è alzato..con le sue grucce e strascinava i piedi.
E che quel pensiero di quel triangolo nero mica mi ha abbandonato. Anzi. Che poi pensavo ai triangoli che vedo intorno a me.
Triangoli che crescono figli, triangoli che trovano la propria strada, triangoli che si stanno per sposare, triangoli che come le fatine fanno magie triangoli che si fanno dare carta bianca da chi comanda nel giro di 12 ore.
Si la rivoluzione in un triangolo.
Ecco chi amo.
I triangoli neri. Senza etichette senza scontrini,
I triangoli con le ostriche dentro.
La linea sottile...
Tra aspettare e scoppiare.