Triennale Milano, 13-12-2015 (Prima Parte)

Creato il 23 dicembre 2015 da Maxscorda @MaxScorda

23 dicembre 2015 Lascia un commento

Ammetto ora di scrivere questo post per il solo piacere di fare la mia parte nel divulgare l’esistenza di un luogo d’arte e tecnica e le mostre che esso contiene, non certo essere critico ed esaustivo.
Preferisco premetterlo evitando l’accusa di genericismo ma del resto mi accontento di essere megafono di cio’ che mi e’ piaciuto e nel caso della Triennale ho ben quattro motivi, quante sono le mostre visitate, per farlo.

Il nuovo vocabolario della moda italiana
La moda vale poco per chi non se ne interessa ma e’ fuor dubbio che tolta dalla sua funzione principale, rifletta la cultura di un’epoca e la sua tecnologia. Dico questo perche’ se e’ vero come e’ vero che in fondo l0’argomento poco importa a chi non segue certe dinamiche, e’ anche vero che una simile esibizione puo’ destare parecchie sorprese, soprattutto sulla sintassi che la comunicazione puo’ usare. Parliamo di moda italiana, nomi noti e molti meno noti percio’ ancora piu’ aggressivi nelle fogge e nei materiali laddove il limite e’ imposto da portabilita’, materiali e buon gusto. Saro’ a digiuno di abiti ma chi mi ha accompagnato ne ha detto un gran bene, puro entusiasmo in molti casi e devo dire realmente si vede qualcosa di nuovo e nel contempo elegante, merce rara in entrambi i casi

Ennesima, una mostra di sette mostre sull’arte italiana
Ecco, qui invece mi sento piu’ a casa e che casa grande deve essere per ospitare piu’ di 70 artisti divisi in sette mostre appunto, tra loro autonome, distinte e tematicamente molto diverse, eppure accumunate dall’essere emblema e riassunto di 50 anni d’arte contemporanea italiana. Possiamo pensarlo come una grande riassunto, il migliore e completo mi sia capitato di vedere, certo esemplare laddove i canoni stilistici si differenziano cosi’ tanto da rendere difficile una diversa forma espositiva che sia nel contempo altrettanto completa. I nomi ripeto sono tanti, gli stili altrettanti, il bisogno di comunicare si esprime in talmente tanti modi da dover dedicare ad ognuno tempo e spazio. L’ho trovata bellissima, coinvolgente e mentre ci si aggira un po’ storditi ma felici dentro, fuori e tutt’attorno le opere, e’ facile comprendere che magnifica eredita’ continuiamo a lasciare. Malgrado tutto.

(continua >>>>)

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