Magazine Società

Tripoli 2011: «La NATO usa al-Qaeda per rovesciare Geddafi» – Parlano Webster Tarpley e Pepe Escopbar

Creato il 29 agosto 2011 da Tnepd

Tripoli 2011: «La NATO usa al-Qaeda per rovesciare Geddafi» – Parlano Webster Tarpley e Pepe Escopbar

Home / Libia / P5 / Prec. / Succ.
Tripoli 2011: «La NATO usa al-Qaeda per rovesciare Geddafi» – Parlano Webster Tarpley e Pepe EscopbarPost in elaborazione …
Questo post verrà pubblicato a tappe perché l’argomento in oggetto è stato rivelato e discusso da due dei maggiori esperti e giornalisti di inchiesta che ora si occupano intensamente della guerra in Libia: Webster Griffin Tarpley e Pepe Escobar – entrambi ben noti alla blogosfera internazionale, inclusa quella italiana.
Iniziamo subito con la trascrizione dell’intervista rilasciata da Webster Tarpley in diretta a Press-Tv, e in seguito verrà aggiunta la trascrizione dell’intervista (almeno in parte) rilasciata da Pepe Escobar al canale russo Russia Today (RT).
Mentre gli avvoltoi dei Paesi NATO già iniziano a contendersi attivamente le spoglie della Libia, ora alla mercé degli invasori composti da gruppi non meglio identificati, le rivelazioni dei due grandi giornalisti ci permettono di capire cosa stia succedendo ora in Tripoli – oltre ai bombardamenti della Nato – e nelle mani di chi si trovino i cittadini, pedine sacrificabili alle mire imperialiste e capitaliste delle potenze occidentali alleate con Israele. * * * Webster Griffin Tarpley:
«La NATO usa al-Qaeda per rovesciare Geddafi» Tripoli 2011: «La NATO usa al-Qaeda per rovesciare Geddafi» – Parlano Webster Tarpley e Pepe Escopbar
«Il nuovo comandante di Tripoli è uno dei capi di al-Qaeda che un tempo combatteva in Afghanistan», rivela Webster Griffin Tarpley, storico, autore, ricercatore ed esperto in politica internazionale, oltre che sostenitore della teoria che gli attacchi dell’11 settembre sarebbero opera congiunta di vari servizi segreti e del complesso militare americano.

In un’intervista rilasciata in diretta a Press-Tv per commentare sulla possibile sorte di Geddafi e della sua famiglia, Webster Griffin Tarpley spiegava : «Le forze della NATO stanno collaborando con i terroristi di al-Qaeda per rovesciare e catturare gli esponenti del governo Geddafi».

Press-TV: «Crede che Gaddafi e la sua famiglia possano uscire vivi da questa situazione?

Webster Tarpley: «Credo che Geddafi e la famiglia sopravvivranno almeno in parte e che continueranno a combattere a lungo. Questo sarà un conflitto protratto il cui esito è ancora aperto, e credo che nessuno sia in grado di prevedere chi ne uscirà sconfitto e chi vincitore alla luce di quanto succede davvero in Tripoli, che è scena di un incubo scioccante.

«Il nuovo comandante delle forze ribelli, il dittatore militare della città di Tripoli, altri non è che il feroce Abdel-Hakim Belhadj. Questo è un terrorista internazionale. E’ un pluriomicida di al-Qaeda ben noto, responsabile di atti di terrorismo in varie parti del globo. E’ un veterano della guerra sovietica in Afghanistan degli anni ’80, in cui combatteva nelle fila di al-Qaeda [creatura della CIA, come spesso fa notare Tarpley, creata per combattere in Afghanistan al fianco dei Mujaheddin contro l'impero sovietico].» Quando nel marzo di quest’anno è stata creata artificialmente la guerra civile in Libia con il sostanzioso contributo delle falsità trasmesse da Al Jazeera su commissione del governo del Qatar e della Nato per ottenere dall’ONU il via libera per la No Fly Zone, Abdelhakim Belhadj si univa al gruppo di dissidenti del governo libico, costituitosi con il nome di Consiglio Nazionale Transitorio, per fungere da comandante delle forze anti-Geddafi. Adottava allora il nome di battaglia Abu Abdallah Assadaq. «Ora esercita il potere di vita e morte sugli abitanti di Tripoli – continua Wester Griffin Tarpley – e naturalmente è stato portato in città su un tappeto di bombe della NATO. Ora da Washington riceverà miliardi di dollari, le armi più moderne, supporto diplomatico, riconoscimento, appoggio dei media, sostegno morale, supporto delle Forze Speciali dei paesi NATO, e tutto il resto. «Questo individuo è un bersaglio ambulante per cui usa molteplici alias. Ha fatto parte del Gruppo Combattenti Islamici della Libia [di stampo estremista salafista wahabista, che non ha niente a che spartire con la vera cultura islamica]. Al momento sembra che usi il nome di ‘Abdel-Hakim-Hasadak’, che lo individua come il famigerato ‘Hasadi’. Non dimentichiamo che mesi fa Hasadi ha ricevuto molta attenzione da parte della stampa italiana, dal Daily Telegraph di Londra, dal Wall Street Journal, dal Weekly Standard di Washington [giornali e riviste di Murdoch]. «Per quanto ne sappia, sarebbe lui l’emiro del terrore di Darnah [città della Libia nota anche con il nome di Derna]. C’erano tre terroristi di spicco in comando in Darnah, e uno di loro era appunto ‘Hasadi’ o ‘Hasadat’, due degli alias di Bellhadj. Un altro era Salim Hamdan, ex autista di Osama bin Laden che è stato per 6 anni detenuto in Guantànamo. E il terzo è il famigerato Barani del gruppo dei Combattenti Islamici della Libia. «Questo ‘Bellhadj’ o ‘Hasadi’ era stato addestrato personalmente da Osama bin Laden nella provincia di Khost, in Afghanistan. Per sua stessa ammissione, in passato aveva importato reclute libiche per Al Qaeda in Afghanistan. Per sua stessa ammissione ha ucciso soldati americani [anche loro carne da macello per le mire dell’Impero, n.d.t.]. Per qualche tempo è stato prigioniero di guerra dell’esercito americano, detenuto in Pakistan, e secondo alcuni rapporti anche in Thailandia.» Infatti nel 2004 questo affiliato di Al-Qaeda era stato arrestato in Thailandia e rimase a lungo nelle mani della CIA prima di riaffiorare in Libia nel 2008. Ora è il comandante del Consiglio Militare di Tripoli, in seguito all’Operazione Mairmaid Dawn della NATO – che ha visto ‘BOMBARDAMENTI UMANITARI’ su Tripoli nei giorni scorsi e lo sbarco di commandos stranieri nel porto di Tripoli, con a capo i reparti speciali britannici e francesi. Continua Tarpley: «Ricordiamo che alcuni mesi fa lo ‘zar’ dell’intelligence militare americana – l’ammiraglio Stavridis – diceva che “ci sono scintille di al-Qaeda in Libia.” Ebbene, questo non è una scintilla – questo è una super-nova di al-Qaeda che ora esplode sulla città di Tripoli. La presenza di questo macellaio, questo killer – che è un omicida di massa – è l’equivalente di un Himmler del nazismo. Un feroce ‘signore della guerra’. E ora che il ruolo di un VIP di al-Qaeda in Tripoli viene smascherato, si viene a creare un forte imbarazzo per Obama. Press-TV: «La settimana scorsa abbiamo visto Mahmoud Jibril – portavoce del Consiglio Transitorio Nazionale – in conferenza stampa congiunta con Nicholas Sarkozy. Di fronte alle telecamere Jibril si vantava dicendo che ‘la grande Francia’ li avrebbe appoggiati, con finanziamenti e supporto militare. Secondo lei cosa significa? Webster Tarpley: «Significa che la NATO ha usato – e continua ad usare – la fanteria di a-Qaeda. Ed ora la usano proprio in Tripoli. Le cosiddette forze di combattimento al suolo altro non sono che un’accozzaglia di forze irregolari, essenzialmente un incrocio tra guerrillas e terroristi. La Nato non riuscirebbe ad avanzare di un centimetro – o attaccare obiettivi importanti – se l’accozzaglia di forze al suolo non fosse appoggiata da bombardamenti sistematici della NATO. E quindi essenzialmente la NATO non ha bisogno di usare veri mercenari costosi. Si servono di queste semplici reclute di al-Qaeda per seminare terrore.

«E ora [gli esponenti al vertice del Consiglio Nazionale Transitorio, di cui Mahmoud Jibril fa parte] stanno chiedendo 80 miliardi di dollari dai fondi libici depositati in Francia e altrove, che questa gente farà sparire nei propri conti svizzeri.»

Ricordiamo che appena si era costituito, il CNT aveva istituito un sostanzioso fondo bancario in Svizzera, con il contributo del Fondo Monetario Internazionale [che proviene dalle tasse dei contribuenti]. Ed è importante notare, che gli esponenti del CNT, un gruppo di disertori del governo Geddafi capeggiati da Mustafa Abdel Jalil - presentato nel post precedente – sono talmente odiati e disprezzati dal popolo libico, da essere costretti a vivere in esilio, prima ancora di aver preso il potere con l’appoggio della NATO. Al momento si rifugiano in Turchia e si spostano continuamente per la loro sicurezza personale. Secondo i commenti di alcuni esperti e giornalisti di inchiesta si tratta di un gruppo talmente disparato e di vedute contrapposte, che si stanno evidenziano frizioni alquanto pesanti tra i vari componenti che sgomitano per posizioni di rilievo. In un’intervista precedente, Wester Tarpley infatti commentava che «si stanno già facendo la guerra tra loro». Webster Tarpley è stato in Tripoli a lungo nelle settimane che hanno preceduto gli ultimi sviluppi terribili a cui stiamo assistendo. Commenta Tarpley: «In tutta questa faccenda, Sarkozy è il più spregiudicato e aggressivo tra i leader dei paesi Nato, ed è lui il promotore della campagna contro la Libia. Si comporta da avventuriero senza scrupoli. Ma ora si troverà in una posizione di imbarazzo, perché la presenza e leadership del gruppo terrorista di al-Qaeda in Tripoli viene resa nota. «E questa viene chiamata democrazia e diritti umani ! Qualunque normale cittadino libico in queste circostanze non ha alcuna speranza. Ogni donna è in grave pericolo ora in Tripoli. La comunità cattolica in Tripoli ora corre gravi rischi.» Per non parlare dei rischi che corrono gli immigrati dei vicini paesi della fascia sahariana – Mali, Chad, Sudan, Niger – tutti di etnia centro-africana che si distinguono per la pelle molto scura. Fin dall’inizio delle ostilità in Libia, la comunità di immigrati africani è stata ferocemente attaccata dai gruppi mercenari al suolo e dagli esponenti di alcuni gruppi tribali razzisti della Libia che collaborano che le forze mercenarie della Nato – anche se al momento la situazione è talmente caotica, che diventa difficile capire chi collabora con chi. Centinaia di lavoratori immigrati sono stati barbaramente uccisi, come lamentano da tempo i governi del Chad e del Sudan. Da mesi i lavoratori ‘neri’ in Libia stanno fuggendo, alcuni imbarcandosi su navi di fortuna, precarie carrette dei mari che regolarmente finiscono per entrare in difficoltà. Molte imbarcazioni lanciano SOS disperati che vengono sistematicamente ignorati dalle navi della NATO, che le lascia andare alla deriva abbandonandole al loro destino, con migliaia di profughi che muoiono annegati come ben sappiamo.

E’ questa la missione umanitaria della NATO in Libia.

(continua entro breve, dopo la trascrizione dell’intervista di Pepe Escobar su RT, il cui video si può visionare sul sito di RT).


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :