TRITON: repirare sott’acqua come un pesce

Creato il 22 gennaio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: IlariaP 22 gennaio 2014 in Scienza, Società, Tecnologia Inserisci un commento

La conoscenza è limitata, l’immaginazione abbraccia il mondo“. Da questa celebre frase di Einstein si possono evincere i punti salienti del carattere umano e si può capire cosa ci spinge a conoscere sempre di più del nostro mondo.

L’uomo infatti è per natura un’ esploratore capace di raggiungere la Luna così come gli abissi marini. Ma cosa ci ha aiutato a fare tutto ciò? La tecnologia e le invenzioni. Così ha del sorprendente il dispositivo che permetterà di respirare sott’ acqua progettato da Jeabyun Yeon, studente del Samsung Art and Design Institute.

TRITON, questo il nome della struttura, utilizza una nuova tecnologia, che si basa su un modello a “branchia artificiale”. Il nome rimanda al fatto che il respiratore estrae ossigeno sott’acqua attraverso un filtro attraverso un micro compressore che comprime l’ossigeno ed immagazzina quello estratto in un serbatoio di stoccaggio.

La struttura è costituita da un boccaglio di plastica che si deve semplicemente mordere e da due bracci che si diramano ai lati che rappresentano le vere e proprie “branchie”. E’ qui infatti che avviene l’estrazione di ossigeno, l’acqua viene risucchiata in piccoli fori nascosti tra il design squamoso dei bracci.

Le camere all’interno poi provvedono a separare l’ossigeno rilasciando al tempo stesso il liquido, in modo da poter respirare comodamente in mare rimanendo sott’acqua per parecchio tempo come se si fosse un pesce. L’attività sarebbe agevolata anche dal fatto che Triton non richiede un serbatoio ingombrante ed è di conseguente molto più ergonomico delle attuali attrezzature subacquee.

Anche la batteria legata al micro compressore ha dimensioni molto ridotte, di 30 volte inferiori a quelle di una batteria convenzionale, ma grazie alla tecnologia d’avanguardia che viene impiegata, può ricaricarsi molto rapidamente, con un’efficienza all’incirca 1000 volte superiore rispetto alle attuali batterie.

Il grande vantaggio della tecnologia ideata dallo studioso coreano, allo stato attuale ancora in fase di progettazione, sarebbe la maggiore sicurezza dell’attività subacquea e l’enorme potenziale delle sua applicazione che ne conseguono. Basti pensare alla possibilità e rapidità degli interventi si soccorso.  

Repubblica

branchia artificiale scienza società triton 2014-01-22

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