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Trivelle in vista alle porte di Milano, ieri manifestazione nazionale a Zibido San Giacomo

Creato il 15 marzo 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Camion in abbondanza arriveranno a Zibido San Giacomo, oltre al traffico già esistente per il vicino casello autostradale di Malegnano e le strade ex statali fra Binasco e Melegnano, nella zona Sud di Milano, tormentata da progetti di imprese che non appaiono inseriti in una pianificazione efficace. E’ davvero giusto perforare il terreno sino a 4.200 metri di profondità e poi continuare a cercare e scavare in orizzontale nelle vicinanze delle risaie pavesi, ai confini del Parco agricolo a Sud di Milano? Sull’impatto ambientale l’associazione dei cittadini di Zibido San Giacomo, soggetta direttamente ad autorizzazione ministeriale, ha presentato una serie di osservazioni per tutelare tutti gli interessi in gioco, di fronte al rischio sismico.

ZIBIDO SAN GIACOMO (MI) Le trivellazioni perforeranno il terreno e poi proseguiranno in orizzontale, scavando e frugando nel sottosuolo, verso l’obiettivo che si trova a 4.200 metri di profondità: il gas metano, ancora una volta. La società che ha ottenuto la concessione ministeriale per la ricerca di idrocarburi è la Apennine Energy e il permesso ha preso il nome di Badile. Un badile che scaverà in un’area fra Milano Sud e Pavia, sempre che le associazioni non lo fermino. No Triv cremonesi, con Ezio Corradi e altri, associazione di cittadini di Zibido San Giacomo, con Vincenzo Lepori, comitato di Cornegliano Laudense con il consigliere comunale Roberto Biagini, e Movimento cinque stelle si sono ritrovati ieri mattina in via Longarone, a Zibido, per allestire un gazebo davanti all’area delle trivellazioni che vogliono impedire. Una manifestazione nazionale, con gruppi venuti anche dalla provincia di Cremona e da quella di Lodi, dove progetti di stoccaggi e impianti già realizzati aumentano in continuazione.  I gruppi non hanno potuto occupare il campo dove sarà puntato il cosiddetto scalpello: un trattore infatti ha iniziato ha spandere liquame all’ora del raduno, che ha poi dato vita a un corteo e a una serie di interventi davanti al municipio, non senza un risotto di protesta. L’area  è già stata acquistata dalla Apennine per un milione e 800mila euro: si trova nell’area industriale, vicino al parco agricolo sud di Milano. Saranno le vicine risaie pavesi, secondo le associazioni ambientaliste, a subire le conseguenze degli scavi, oltre alle abitazioni e agli esseri viventi esposti al rischio sismico, ammesso e autorizzato dal ministero. La concessione di Apennine Energy scadrà nel marzo dell’anno prossimo e i comitato chiedono di non rinnovarla: la società privata invece cerca finanziamenti per iniziare i lavori. Le autorizzazioni piovono sul territorio direttamente dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’ambiente: i gruppi spontanei si impegnano per informare i cittadini sui rischi.

Forte preoccupazione delle associazioni anche per l’inizio della procedura di autorizzazione integrata ambientale della centrale di Bordolano, dove metano ad alta pressione sarà immesso ed estratto periodicamente nel sottosuolo, causando microsismicità. Per le associazioni, il rischio è pubblico ma i vantaggi sono soltanto dei privati, per non parlare del sottosuolo gonfiato di gas accanto alle coltivazioni agricole.

http://www.telecolor.net/2015/03/trivellazioni-anche-vicino-alle-risaie-pavesi/


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