Troll Hunter

Da Gloutchov
Film norvegese, Troll Hunter, che dalle nostre parti non ha mai toccato la sala cinematografica. Ed è un vero peccato. Racconta la vicenda di un gruppo di ragazzi deciso a realizzare una sorta di documentario naturista dedicato al "bue muschiato". Questo ufficialmente. Nella realtà dei fatti vogliono scoprire qualcosa in più sugli strani incidenti che capitano spesso e volentieri nelle foreste norvegesi, e altrettanto spesso e volentieri affibbiati ad attacchi di orsi affamati. Giunti nelle foreste, di notte, i ragazzi vengono attaccati da una strana creatura... e non è un orso. Vengono salvati da Otto Jespersen, un vero e proprio cacciatore di Troll. E decidono di seguirlo... per realizzare un documentario sui Troll, perché anche la gente comune venga a conoscenza di questa incredibile scoperta.
Il film è realizzato sull'idea della telecamera a spalla, idea nata con The Blair Witch Project, e poi mutuata da molti altri film di genere. E' ben fatto. Per quanto il cast sia ridotto all'osso, tutto fila a meraviglia. I troll sono credibili al 100%. La computer grafica non si nota per nulla. La trama è ben realizzata. Le inquadrature sono credibili. I personaggi hanno spessore da vendere. Non c'è calo di tensione. C'è adrenalina, mistero, indignazione, sofferenza. E persino il finale è azzeccato... e per una volta, neppure tragico. I troll vengono disegnati non come mostri assassini, bensì come creature malate, che hanno sconfinato attratte dalla necessità di cibo, e perché scacciate da un troll più grande e malato di Rabbia. Insomma... creature normalissime che si trovano a incrociare, volenti o meno, la loro esistenza con l'uomo. Davvero bello e intenso. 

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