Non so se vi capita mai di essere circondati da così tante e così varie fonti d’interesse da avere difficoltà a orientarvi, ma a me è successo esattamente questo in quest’ultimo periodo.. Appena tolto il segnalibro da Betibù (di cui abbiamo già abbondantemente tessuto le giuste lodi) ho incontrato un racconto nel Laboratorio Esordienti di Linus di marzo (scusate il ritardo) davvero interessante.. titolo I dubbi del giallista, vista la passione che nutro per il genere anche impegnandosi sarebbe stato difficile resistere alla tentazione..
“Stasera finisco di stenderlo. Ormai manca solo il capitolo conclusivo. Poi, con calma, nei prossimi giorni mi farò tutto l’editing e il controllo delle coerenze, con l’obiettivo di consegnarlo alla redazione libri per la fine del mese.
Anche questa volta avranno poco da lamentarsi. Ci ho piazzato dentro una catena di cinque omicidi, di cui due splatter e uno alquanto macabro. Il tutto senza fare ricorso al solito serial killer, che ormai non se ne può più. Ho tenuto la protagonista donna, come mi aveva cordialmente imposto il responsabile di collana, ma anziché commissario di polizia, con tutto quel pubblico ormai assuefatto dalle serie Tv, l’ho immaginata giornalista di nera. E ho anche rispettato le indicazioni del loro guru del marketing, che ci aveva tenuto a organizzare un briefing per spiegare a noi penne sotto contratto che in un giallo, non solo “se c’è una pistola devi farla sparare”, ma anche che “se c’è una donna deve fare arrapare”.
Autore Marco Boneschi, milanese classe ’54, che inizia esattamente così come avete appena letto.. A me ha conquistato senza neanche darmi il tempo di accorgermene, iniziato e finito d’un fiato.. se vi capita è una lettura che non ruba oltre i dieci minuti, ma vale la pena..
Poi parlando di esordienti ecco che mi capita di imbattermi in un concorso (insperata fortuna) dedicato all’opera di uno scrittore per me nuovo sebbene quasi contemporaneo di Simenon, André Héléna..
Io cado miseramente dal pero, non avendo ancora letto nulla di quest’autore, ma penso a chi, più arguto e informato di me, magari lo conosce già e lo apprezza.. come pure a chi ha voglia di scrivere e basta.. il concorso organizzato da una piccola casa editrice di Cagliari la Aìsara, si pone l’ardito obiettivo di celebrare il quarantennale della morte di Héléna con una pubblicazione corale tutta italiana..
Così recita il bando: “12 autori italiani scriveranno altrettanti racconti liberamente ispirati ai 12 romanzi scritti da André Héléna e pubblicati da Aìsara. 5 di questi sono già stati assegnati a nomi noti nel panorama letterario italiano.
Attraverso un bando pubblico, Aìsara intende raccogliere i migliori 7 racconti – relativi ai 7 titoli rimanenti – che andranno a comporre l’antologia insieme ai 5 autori già presenti.”
Inutile fasciarsi la testa per i titoli già assegnati, quindi a tutti gli appassionati, gli scrittori in erba, i curiosi, quelli che fanno tutto almeno una volta nella vita, l’elenco dei sette titoli ancora a disposizione e un invito a confrontarsi con la propria fantasia e la propria voglia di scrivere.. la dead line per la consegna dei racconti è fissata nella mezzanotte del 31 maggio 2012.. Il tempo c’è, questi sono i titoli a cui ispirasi, quindi ora chiudete gli occhi e cominciate a pensare..
Divieto di soggiorno (2010)
I clienti del Central Hotel (2009)
Vita dura per le canaglie (2010)
Il festival dei cadaveri (2011)
Il bacio della Vedova (2011)
Viva la muerte! (aprile 2012)
Il testo (da 25.000 a 40.000 battute, spazi compresi) va a:
alessandro_greco@hotmail.it – helenaleprincenoir@gmail.com
Per sapere tutto quel che c’è da sapere questo è il link del bando.
A me ispira Il bacio della vedova, splendido giro di parole per definire la morte a mezzo ghigliottina.. per di più, come per me in questo periodo, ciò che avviene è frutto del caso che porta il protagonista verso un bistrot, una valigia, un amico.. verso una lama come unico epilogo possibile..
Il boia si avvicinò, afferrò la lastra per l’estremità e la fece precipitare giù. L’enorme massa della lama cadde con tutto il suo peso, sfiorando la lunetta della ghigliottina. Emile rabbrividì. Forse era il freddo o l’inizio di un raffreddore. Ma non gli piaceva quel rumore, quel rumore sordo di testa tagliata che fa la mannaia mentre scende.
Il caso mi regala un autore tutto da scoprire e ai calligrafi in cerca di gloria porta una gotta occasione.. speriamo non ci aspetti il bacio di una vedova alla fine della storia..
Il tratto e l’impaginazione sono davvero particolari, anche se la storia non mi ha del tutto convinto.. forse avrei dovuto metterci più attenzione e tutto questo concorso di cose interessanti mi ha un poco distratto.. non so, l’ho trovata un po’ troppo complicata, un po’ come una relazione che non comprendi fino in fondo, ma di cui non vorresti mai doverti privare.. Suona strano mi rendo conto, ma non vi sembrerà meno strano di un investigatore privato che parla con una bustina di tè.. Per di più Britten correggerebbe immediatamente chiunque lo chiamasse investigatore privato con l’affermazione “Consulente, preferisco. È più neutro.”
Un’opera prima sospesa, come la vita del suo protagonista, in un equilibrio precario ma pieno di forza..
Ora mi godo un meritato riposo, che così tanti stimoli, mi hanno fatto venire appetito e voglia di divano.. Buon sabato a tutti i nottambuli e spero vi siate ricordati di spegnere le luci stasera, per regalare al mondo sessanta minuti di autentico e perfetto buio.. Nel caso sono certa che la Terra ringrazia.