Troppo brutto?
Troppo rozzo?
O troppo cosa?
Geneticamente ricerchiamo persone che siano vicine al nostro essere e alla nostra personalità. Scegliamo l'uomo della vita, in base a determinate caratteristiche fisiche e caratteriali, ma anche se è adatto da presentare agli amici, e ai familiari.
Ci sono però delle volte, in cui le nostre scelte, prendono direzioni diverse.
Esiste allora un meccanismo, una chimica che ci spinge ad uscire con qualcuno, un qualcuno che può essere estremamente diverso da noi?
Quando mi imbattevo in una pseudo relazione o incontro, il mio unico e solo pensiero era che mi dovesse piacere, il resto non importava. Tutte le teorie sulla scelta e sul compagno giusto, quando hai venti anni non esistono, è il cuore che comanda, ma anche una buona dose di ormone, conducendoti verso personaggi alquanto coloriti.
Non mi sono mai lasciata influenzare da cosa pensassero i miei amici, o la mia famiglia, se quel tipo mi piaceva, mi buttavo e basta, le conseguenze sono sempre state marginali.
In fondo, quando sei giovane fai questi errori, ma mai non ho presentato un Lui in questione per un troppo cosa motivo o solo per vergogna.
Per gli uomini è tutto molto più semplice, "se quella persona non vale, neanche la presento ai miei amici". Un ragionamento che fila, non ha sbavature di nessun genere, ma noi, perlomeno io, sono sempre stata ben lontana da farlo; i Lui, anche quelli più passeggeri, sono stati tutti rigorosamente presentati.
Ancora oggi mi domando il perchè.
Vi presento i tuoi
Non esiste una vera spiegazione, in fondo sono sempre stata passionale e impulsiva. Oggi forse mi salverebbe l'esperienza dovuta all'età, o forse aver smesso di girare sulla giostra e aver trovato quello giusto.