Trote d’America, East Carson River

Da Pietroinvernizzi

L’amico e collega d’America è sempre lo stesso, il mio coinquilino qui a San Francisco. Un altro giorno off, io penso alla pesca lui pensa alla… altro. Ma questa volta dovrei averlo convinto: “Andiamo al Lake Tahoe, la sera usciamo casinò e movida, ma al mattino dopo facciamo 4 ore di pesca a mosca in torrente, ok? Vedrai che ti diverti, c’è la guida che ti insegna, bei paesaggi… La sera prima si fa quello che vuoi tu!”.

Così al tramonto siamo al confine tra California e Nevada sul Lago Tahoe. Lago meraviglioso, lago enorme con acque cristalline e solo due o tre cittadine sulle sue sponde, il resto è foresta. Il lago è famoso per le sue spiagge, ma tra i pescatori per le sue numerose trotone lacustri! Diversi charter offrono tour di pesca sul lago e catture assicurate di trote di taglia media, più occasionali incontri con veri e propri salmonidi-mostro!
Ma la pesca a queste trote è un po’ noiosa per i miei gusti: grande barca, canne da traina e …traina, traina, traina. Passo. Preferisco prenotare al negozietto di pesca locale una guida che mi porti a fare del fly fishing in torrente.

Rien ne va plus.
La pallina gira impazzita sopra i numeri che ruotano in senso contrario, guardare la ruota della roulette ipnotizza e confonde ancora di più dell’atmosfera intorno: luci colorate ovunque, slot machine, donne bionde o tinte di biondo che ridono scompostamente, non c’è ombra di finestre, non c’è ombra in generale! Stessa luce diffusa tutt’attorno, facce allegre che a guardarle bene sono tristi, facce tristi che a guardarle bene sono un abisso. Ancora un urlo di gioia, applausi! Qualcuno ha vinto. Meglio rilanciare. Cambiamo tavolo! Cambiamo Casinò. Fuori è buio ma l’aria di montagna è tiepida. Una strana quiete, solo qualche passante un po’ barcollante. Altra sala, stessa storia. Entriamo e usciamo da tre o quattro Casinò, in uno mi siedo al tavolo e cambio il massimo che ho deciso di giocarmi: 60 dollari. Rosso, nero, quattro numeri per volta, numero secco! In breve sto vincendo 400 dollari… beh, già che ci sono cerco di vincerne mille. Perdo quasi tutto. Mi tengo qualcosa per andare al night del casinò… è tardi, ci sono i saldi di fine serata: donne milf che si darebbero anche a uno sgabello, ragazzine brutte e ubriache che biascicano con le gonne scomposte e un abbigliamento dai colori improbabili, asiatici sudati che ballano virtuosi, neri muscolosi che annuiscono a ritmo, musica a stecca. Un cocktail dopo l’altro abbiamo cercato di prendere il ritmo del posto, ma il mio unico pensiero è stato: tra quante ore sono sul torrente? Ore 3.15, l’amico-collega è soddisfatto, alla fine una risata dopo l’altra ci siamo divertiti. Passando al tavolo faccio un paio di puntate, imbrocco due volte un cavallo (una fiche su due numeri), esco con ben 120 dollari all’attivo! Prima volta nella vita che esco in attivo da un Casinò! Aria fresca, due passi, camera del motel.
“Allora, vestiti pronti, valigia fatta, tu sei carico? Tra poco la sveglia!” Risposta: “Col cazzo che mi svegli! Ci vediamo per pranzo!”.

Tyler e Pietro in macchina, mancano ore di sonno ma non la carica alieutica!

E’ chiaro che il nostro deal, il nostro accordo, non ha funzionato… maledetto gioco d’azzardo! Invece di dormire subito, chatto un po’ con gli Anonimi: whiskey, casinò e poi fly fishing è tanto rock!
Adoro la tazza da litro di caffè. Mi accompagna dalla sveglia alle 6 all’appuntamento alle 6.30 con la guida. Un ragazzo dall’aria simpatica, il fidanzato ideale di un hipster milanese: camicia a scacchi, berretto da boscaiolo, furgoncino e barba lunga. Proviamo scarponcini e calze da wading (la soluzione migliore al posto di waders ascellari per il caldo fiume d’estate).

A sorprendermi oggi saranno tre cose: boschi, orsi e trote.

I boschi.

Attraversiamo in auto miglia su miglia di boschi, per mezz’ora la macchina non fa che filare tra montagne stupende. Dell’uomo poche tracce. Tyler, questo il nome della guida, si prende subito bene quando capisce quanto io sia scimmiato. Inizia una fittissima conversazione di pesca, di quelle di cui la Serie B non capirebbe molto: pesci autoctoni e alloctoni, taglie medie e massime, captazioni idriche, trotone lacustri che risalgono piccoli riali, code del 4 o code del 6, mosche da caccia o piccole imitazioni, ninfe piombate e pesca a filo, ninfe leggere e segnalatori… l’entusiasmo che già aveva spazzato via i postumi di una notte azzardata diventa un fiume in piena che mi porta sulle rive del torrente! Come nello Yosemite, anche qui è un piccolo torrente… un po’ meno piccolo di quello, ma comunque torrentello. La mattina è dolce. Abbiamo due canne da mosca in mano, una a secca e l’altra a ninfa singola. Cosa vuoi di più dalla vita? (Di sicuro non un amaro se hai dormito due ore… magari un altro caffè e un po’ d’ombra!)

Gli orsi.

Impronte di orso!

Mentre ci facciamo largo tra la vegetazione sono un uomo felice. Scosto rami di piante e rovi, con la canna tra i denti sto andando a cacciare Trote d’America! Mi sento predatore nella natura. Arriviamo tra i ciottoli e il fango della riva, il torrente si presenta come un nostro classico torrente d’appennino: non molta acqua che corre luminosa tra ciottoli e sassi formando sporadiche pozze dove il fondo è di terra argillosa. Il paesaggio intorno è spettacolare: solo natura, niente case, ponti o stabilimenti.
Forse non sono io il vero predatore nella natura… quelle impronte sull’argilla sono decisamente troppo grandi per essere di cane. “Tyler?” Tyler non è sorpreso di vederle: sono impronte di orsi! Per la precisione lungo tutto il torrente: un orso più grande e un tenero orsetto! Me lo immagino tutto cucciolo e peloso mentre mangia la mia gamba. Quello che però sorprende anche Tyler è il fatto che sono di poche ore prima. Bene…

Le trote.

Cutthroat Trout

Una bella lama vede scorrere le passate e i mending della mia coda 4 con finale 0.12. Una piccola cavalletta grigio-verde dovrebbe essere l’esca killer!
Tyler è prezioso nel darmi consigli su lancio, posa e tecnica in genere senza mai essere pesante. In pratica mi fa pescare e divertire e, solo quando accenno la cosa con lo sguardo, si avvicina, consiglia ed insegna con pazienza ed entusiasmo.
Nessuna bollata.
Poco più a valle un rigiro d’acqua più profonda suggerisce la ninfa: et voilà, le jeux son fait, mi passa la seconda canna e puccio la ninfa a monte del sasso. Freme la lenza. Manco la ferrata. Ripasso… c’è! Dall’emozione faccio quasi volare fuori dall’acqua una bellissima mini-trota. E’ una cutthroat mi dice… a me sembra una piccola iridea molto colorata, ma a quanto pare quelle macchie e quel segno colorato sulle branchie fanno sì che la si chiami così, letteralmente vuole dire “sgozzata”.
Tyler è felicissimo e mi dice: “…è autoctona non è immessa!”. Sul momento non colgo il senso della frase. Vorrei spostarmi ma Tyler insiste per pescare ancora quel buco più profondo. Dopo un paio di passate uno strattone più brusco, una breve lotta e porto a riva un’iridea sui 30 cm… Non bellissima.

Pietro e una Rainbow Trout

La riconosco. E’ la stessa trota che peschi a valle delle riserve o all’apertura. “Allevamento vero?”. Tyler annuisce e guardandomi capisce il suo sbaglio. Pensava ne sarei stato contento. Mi dice: “Sai, sono rare le trote grosse in questo torrente, ma qui ce ne sono perché vengono immesse… Non sapevo che tipo tu fossi, pensavo fossi un principiante e poi di solito i pescatori vogliono questo, mi dispiace” dice “la prossima volta ti porto in qualche fiume più selvaggio”. Tyler è dispiaciuto sul serio ed in effetti in un posto così bello avrei preferito incontrare l’orso piuttosto che l’iridea pollo.
Comunque le ore scorrono piacevolmente, alcune trotelle a secca ed altre a ninfa, alcune sono piccole e selvatiche altre sui 30cm ma pollo.

Pietro e una Rainbow Trout

Una lama merita particolare attenzione… è lunga alcuni metri e profonda abbastanza da non vederne il fondo. Dopo infruttuose passate a ninfa e a secca chiedo a Tyler se posso usare uno streamer sulla sua canna. Annuisce curioso di vedere quello che estraggo dalla tasca: i miei streamer legati da me a Milano!
Accorcio il finale e tolgo l’ultima parte di 0,12. Lego allo 0.15 un Grizzly di coniglio grigio, leggermente piombato in testa. Lancio con movimenti molto ampi e sgraziati per non caricare troppo la povera canna che mal sopporta questo peso. Comunque lo streamer atterra abbastanza lontano. Aspetto che la corrente lo porti ancora più a valle e più a fondo. Qui le trote più grosse devono esserci.
Inizio a strippare. Niente. Eppure in acqua l’esca è bellissima, non può non abboccare. Non può non essere grossa. Recupero e lancio altre due volte con questa convinzione.

SBRAM! Brutale lo strappo sul braccio! in ferrata la cannettina si flette paurosamente mentre Tyler mi ricorda “0.15! Be careful! Take your time!”

Con un po’ di esperienza ho imparato che i recuperi che ci sembrano di 10 minuti sono durati probabilmente 2 e quelli da 15 circa 3 minuti. Neanche quando si parla delle nostre prestazioni sessuali mentiamo così tanto, infatti sotto le lenzuola duriamo tutti minimo 20 minuti ma all’ora e mezza ci arriviamo facile, no? E le trote le combattiamo un quarto d’ora… certo. Questa credo di poter dire che mi ha offerto un combattimento divertentissimo di ben 1 o 2 minuti. Minuti veri, più veri delle offerte telefoniche!

Rainbow Trout

E’ una ciccio-iridea sui 40/45cm, l’apice della giornata. Ancora qualche lancio ancora due abboccate. Poi in auto ancora boschi e chiacchiere; a quanto pare d’inverno è tutto coperto da metri di neve, a primavera i torrenti sono gonfi d’acqua e trotone li risalgono dai laghi per riprodursi. A quanto pare anche qui i bracconieri sono una minaccia e lo sono anche i pescatori da pronta-pesca che pretendono di prendere sempre e di prendere di taglia… il peccato all’origine delle immissioni. A quanto pare anche qui la captazione idrica è la minaccia numero uno. Tutti vogliono l’acqua, soprattutto le grandi città lontane anche centinaia di chilometri. A prima vista non pensavo che in un posto così incontaminato ci fossero di questi problemi… invece i problemi sono identici ai nostri, ma la loro fortuna è che stanno iniziando adesso a lottare per difendere acqua e pesci mentre hanno ancora enormi e sconfinate risorse intatte, mentre da noi si lotta per non peggiorare quanto già è stato sfruttato.
Tyler la prossima volta mi porti in quei torrenti remoti e in quei fiumi selvaggi di cui mi stai parlando! Adesso mi tuffo nel Tahoe e mi godo il panorama. Oggi ho pescato, ho imparato tanto ed è una giornata meravigliosa.

La sveglia puntata alle 6, numero secco, ha pagato almeno trentasei volte!

Rock’n'Rod

Per la mosca:

Tyler Penn
tyspenn@yahoo.com

Tahoe Fly Fishing Outfitters, South Lake Tahoe, CA
thaoeflyfishing.com
+1 530 541 8208
infoo@tahoeflyfishing.com

Per la traina nel Lake Tahoe:

Captain O’Malley
ofctahoe@charter.net
+1 775 588 4102

Tahoe Sport Fishing
+1 530 541 5448
http://www.tahoesportfishing.com



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