Trovare i clienti: una Helldorado

Creato il 27 giugno 2012 da Seopalermo

Guest post by Benedetto Motisi  Chiamalo se cerchi un Seo a Roma

Ho promesso a Marco questo guest post tempo fa, che ci eravamo trovati a parlare dell’argomento del title in questione e finalmente riesco ad adempiere a quanto dovuto!

Ora, io posso capire il periodo di crisi, che bisogna portare il pane a casa e mi pare giusto, corretto, del resto fra poco sarò Darth Vad… ehr, papà anch’io e la realtà dei fatti è molto più solida e reale di come la descrivono i quotidiani generalisti quando parlano di Web.

Insomma, dietro ‘sto Web, ci sono delle persone che lavorano.. non solo i cugini nerd stramboidi che godono sessualmente a tirar su il sitarello del pizzicagnolo sotto casa.

In questa “realtà-oltre-il-cugino” gli addetti ai lavori 2.0 si trovano spesso a barcamenarsi fra la botta di infoprodotti che ti assicura come trovare i clienti senza spiegarti come realmente cercarli, e i clienti stessi che hai trovato con ‘o sistemone in grado di far perdere la pazienza e il sonno.

A questo punto si pongono tre atteggiamenti:

  • Il lavoro è il lavoro: caricare a testa bassa che neanche un templare. Ottimo, però non starai forse perdendo occasioni migliori mentre affronti i mori? (estremismo uno);
  • Il lavoro è dignità: le fighette gramsciane. Non me ne voglia il rosso Antonio, ma la stortura di questo pensiero ha portato a pensare che il lavoro sia d…ovuto. E allora si rifiuta tutto, si sbattono porte in faccia, non si è professionali. (estremismo due);
  • Il lavoro è Mr. Pink: la mia Iena preferita. A parte i discorsi leggendari sulle cameriere, la filosofia del grandissimo personaggio interpretato da Steve Buscemi è, in soldoni: mi dai 8 ti faccio 8, mi dai 10 ti faccio 10. Al massimo 11 perché “dobbiamo comportarci da professionisti!” (cit.)

Inoltre il rosa è un colore allegro e se non affronti le cose con il giusto animo..

Ora, se si evitava a monte l’infoprodotto malandrino, probabilmente non si doveva operare una delle tre “scelte morali”: insomma, cercare i clienti da sé, senza sistemoni che poi solo le solite liste sempre più cicciotte dei soliti nomi, pone anche un discreto vantaggio tattico.

Conosci il tuo nemico e conoscerai te stesso (cit. Sun Tzu, avevo un dubbio che l’avesse scritta lui, mi ricordavo meglio che l’avesse pronunciata Ash dei Pokémon. Tsch!).

Trovare i clienti è la seconda fase, non la prima: altrimenti è una Hell per te, e una Dorado per gli infoprodottari.

Cercare i clienti mi sa che è meglio

Almeno in una prima fase: quando diventerai ricco e famoso, come NON sono io, IMHO ti verranno a cercare e allora sarai in posizione di forza per proporre il tuo metodo di lavoro. (mai imporre, si ha di fronte una collaborazione, un qualcosa da fare insieme, non un pollo da spennare).

Personalmente, quando ancora avevo velleità pseudo-giornalistiche, e un bagaglio più leggero di oggi sul 2.0 ebbi però una intuizione (mentre aspettavo l’ennesimo e scalcinato mezzo pubblico): proporre qualcosa che mancava all’edizione online di un quotidiano, siciliano come l’ottimo Marco.

Certo, al solito entra in gioco la rete di network che si ha, all’epoca conoscevo una ragazza che faceva la collaboratrice esterna al sopra citato quotidiano e potei avere una mail diretta invece che la mai aperta “casella redazionale”.

Al quotidiano, che era una trasposizione pari-pari del cartaceo, proposi una roba che gli mancava ma che non è che fosse il Sacro Graal: una semplice rete di blog.

La proposta fu accettata e la collaborazione funzionò per un paio di anni e mezzo. Poi, ed è anche naturale, le strade si separarono.

A parte qualche esempio illuminato, solitamente non scorre buon sangue fra “voi del Web che ci rubate il lavoro” (cit., un altro giornalista con cui ho avuto a che fare) e “noi”.

Caso vuole che qualche tempo fa mi hanno ricontattato dal giornale concorrente della mia vecchia collaborazione per vedere cosa si poteva fare insieme.

Non c’è stato bisogno di trovare i clienti o anche solo andarli a cercare. Stavolta mi hanno trovato loro!

E qua non c’è sistemone che tenga.

Quindi che fare?

Citazione leniana: che fare? Problemi scottanti del professionismo.

Se siete giovini e inesperti peggio di me quando ho iniziato (ora sono un filo meno giovine e inesperto, credo) provate a cercare i clienti da soli, senza affidarvi a sistemoni o a dubbia formazione. Si, anche quella istituzionale spesso lo è.

Se si lavora bene, a meno che davanti non avete il solito furbone, anche indirettamente arriveranno i frutti. Lavorare bene non vuol dire lavorare stile Stachanov.

Dopo un po’ che si sarà meno giovini e inesperti (ancora meno di me) sarà possibile fare una selezione dei clienti che ti verranno a cercare di loro sponte.

Non è questione di essere arroganti, semplicemente di selezionare le offerte migliori fra quelle che arrivano. O quelle che piacciono di più, o le più lucrative, sta a ognuno di noi.

Poi, la miglior filosofia (non è un consiglio!) è sempre quella di accrescere: competenze e network.

Si lavora in un settore in continua evoluzione: tornando ai Pokémon, da Squirtle devi arrivare a Blastoise per andare avanti.
Si lavora in un settore che (dovrebbe) è 2.0: è importante collaborare, non si vince da soli la “creativa battaglia quotidiana” con i clienti. Si vince con loro.. e con uno staff di collaborazioni.

E si cresce insieme anche così, semplicemente scambiandosi anche un parere!

Il tuo qual è ?


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