Quello di dio è diventato un fardello pesantissimo da portare.
Un tempo ci aiutava a tirare avanti nei momenti oscuri, drammatici, ci aiutava a superare l’angoscia della morte quando ci colpiva da vicino, ci aiutava a sopportare le ingiustizie quando ci apparivano incomprensibili (nessuno conosce i suoi disegni… ci insegnavano) e chi sopportava a credeva in lui si aspettava la ricompensa dopo la morte, nel suo regno…… e ci credevamo in piena buonafede!
Proseguivamo il duro vivere nella speranza di un mondo migliore e ci sacrificavamo per lui e con lui. Sempre a testa bassa e senza mai osare mettere in discussione i suoi dettami e le sue leggi.
Un giorno…. un brutto giorno abbiamo alzato la testa e ci siamo accorti del grande inganno. Coloro che ci tenevano a testa bassa e ci insegnavano le leggi divine, li abbiamo scoperti nelle loro nefandezze, nella loro fraudolenza, nella loro ferocia nel veder franare l’impero che hanno costruito in nome di dio forgiato a loro misura. Denaro, potere, libidine inconfessabile, omicidi, mortificazioni, vessazioni, tutto in nome di dio, penetrando nelle coscienze fin dalla nascita e perseguitando lo spirito ed il corpo fino alla morte, attenti a non farsela scappare prima di aver depredato i beni del perseguitato in cambio di vita eterna.
Coloro che hanno alzato la testa e vorrebbero ribellarsi non sanno come fare, quel dio prenetrato nel più profondo dell’ essere è diventato un fardello sensa più potere, senza più ragione, ingiusto, vendicativo, crudele e ci si chiede come una società quale è diventata quella in cui viviamo può governare nella illegalità, nella menzogna spudorata, nella ricchezza fraudolenta, nella corruzione palese senza ritegno, società seguace di questo dio ed i cui messi sono i primi a perpetrare misfatti.
Avremo il coraggio di disfarci di questo misaerabile dio pur conservando integra la nostra coscienza ed il gene che tramanda la sacralità della vita di cui noi e solo noi ne siamo i proprietari?