Protagonista della serie è Sookie Stakehouse, una giovane cameriera di Bon Temps capace di leggere nella mente delle persone. La vita del paese verrà movimentata dall’arrivo del vampiro Bill che da umano viveva a Bon Temps e dopo “l’outing” dei vampiri ha deciso di tornarci. Fin dalle prime puntate fra i due personaggi scocca l’amore anche grazie al fatto che Sookie non percepisce i pensieri dei vampiri e quindi riesce ad instaurare una relazione normale.
A colorare la trama ci sono numerosi personaggi che appartengono alla vita di Sookie e Bill: Tara,la migliore amica di Sookie; Jason, il fratello di Sookie; Eric lo sceriffo di zona dei vampiri e numerosi altri abitanti, umani e non, di Bon Temps. Un tema ricorrente è l’interazione tra umani e vampiri e tutti i problemi e le incomprensioni che sorgono fra di essi.
Attualmente la serie è arrivata alla quinta stagione e durante il corso delle puntate sono stati diversi gli elementi soprannaturali introdotti oltre ai vampiri.
La serie è strutturata secondo uno schema che si ripete in ogni stagione: la trama principale è sempre la lotta contro il cattivo di turno che Sookie e i vampiri devono sconfiggere. Inoltre sono presenti diverse sottotrame, di cui alcune insignificanti, che a volte si legano alla storia principale altre volte ne sono completamente slegate. L’introduzione crescente di nuove specie soprannaturali (fate, mutaforma, lupi e pantere mannari, streghe etc.) fa di True Blood una serie che pur di catturare il pubblico cambia continuamente “le carte in tavola”. Questo, insieme al fatto che ogni puntata finisce con un colpo di scena, dimostra come gli autori cerchino di mantenere viva l’attenzione degli spettatori con banali espedienti.
La sigla di True Blood oltre ad essere ben fatta ed accattivante offre una chiave di lettura: i vampiri rappresentano il nuovo, il diverso multietnico delle società moderne che cerca di integrarsi e che a volte è causa di disordini e poi di discriminazioni. Questa metafora funziona e ci piace, come anche la dettagliata caratterizzazione dei vampiri che a volte li fa sembrare reali. Diverso è il discorso per le altre entità soprannaturali che appaiono stereotipate a volte anche in maniera ridicola. Ad esempio i motociclisti identificati con i lupi mannari o le streghe con gli hippie. Sicuramente ben fatto è anche l’aspetto “splatter” della serie: non mancano sanguinamenti, poltiglie di resti umani ed esplosioni di corpi.
True Blood seppure non una serie al top è sicuramente guardabile e all’altezza della competizione estiva.
Martina: è importante saper vivere nel rispetto delle diversità di tutti e True Blood ti mette alla prova. Voto 7.
Davide: la sigla fa metà del lavoro, un po’ troppo sentimentale per i miei gusti ma tutto sommato funziona. Voto 7.