Parzialmente riformata in appello la sentenza di condanna nel processo, per truffa a un anziano, a carico di due menfitani. La pena è scesa notevolmente rispetto ai 3 anni e 3 mesi disposti, nel processo di primo grado, dal giudice del Tribunale Roberta Nodari.
Per Salvatore Clemente, di 44 anni, i giudici d’appello hanno ridotto la pena a un anno di reclusione, mentre per Rosaria Politi, di 27 anni a 8 mesi con la sospensione condizionale. I due erano accusati di furto e truffa e in appello è saltato il capo d’imputazione riguardante il furto per il quale sono stati assolti.
Per i giudici d’appello non avrebbero sottratto 110 euro da una carta di credito a una persona mentre erano suoi ospiti. Nel capo d’imputazione di truffa sono accusati, invece, con una donna, poi deceduta, di avere ricevuto, sempre dalla stessa persona, somme in contanti con importi da 150 a 600 euro. Complessivamente, sono accusati di avere sottratto circa 15 mila euro all’anziano che sarebbe stato indotto a credere che questo denaro serviva per vari scopi, anche per il pagamento di spese legali.
L’avvocato Calogero Lanzarone, difensore di fiducia della Politi, e l’avvocato Alberto Di Carlo, che assiste Clemente, hanno sostenuto che gli imputati non avevano commesso alcun furto e che, a proposito della contestazione di truffa, si trattava di spontanee dazioni di denaro da parte dell’anziano e non di somme che venivano richieste facendo ricorso ad artifizi e raggiri.
In appello la pena è stata ridotta perché è arrivata l’assoluzione per il furto. Per la truffa, invece, la condanna è stata confermata. Clemente è stato condannato anche all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, emessa dal giudice Nodari. I giudici della terza sezione della Corte di Appello hanno parzialmente riformato.
GdS, GP