L'indagine, eseguita anche con l'ausilio di consulenti informatici delle società Sky e Mediaset, oltre a far emergere la condotta fraudolenta della persona, ha permesso di individuare una vasta rete di clienti da lui gestita in qualità di "owner" (osservatore-padrone) e "reseller" (rivenditore), ramificata su tutto il territorio nazionale. Gli elementi raccolti hanno permesso di appurare che l'uomo aveva sviluppato l'illecita attività da almeno 8 mesi, nel corso dei quali avrebbe accumulato profitti per circa 50.000 euro ed arrecato un danno economico a Sky e Mediaset di quasi mezzo milione di euro.
Sono state identificate 240 persone che utilizzavano del servizio, anche loro denunciate all'autorità giudiziaria di ulteriori 23 Procure competenti per il luogo di commissione del reato, in 12 regioni, in violazione delle norme a tutela del diritto d'autore. A seguito dell'accertamento penale del fatto, rischiano fino a 3 anni di reclusione ed oltre 25.000 euro di multa. Gli inquirenti hanno constatato che la sorgente dei segnali criptati sarebbe in alcuni server dislocati in Francia. In tal senso le indagini stanno proseguendo nell'ottica di un coordinamento infoinvestigativo trans-frontaliero.