Trumpismo. Il Mondo secondo Donald Trump

Creato il 28 febbraio 2016 da Gianluca Pocceschi @geopolitiqui

Per me era Jeb Bush il favorito, all’inizio della corsa alle primarie Repubblicane. Donald Trump sembrava venire da un altro Pianeta e troppo distante dall’America conservatrice e titolare della tradizione a stelle strisce. Ma il fratello e figlio di quelli che furono presidenti della superpotenza ha lasciato la gara dopo il fallimento della contesa nella Carolina del sud. Il membro della dinastia è giunto quarto dietro Trump, Rubio e Ted Cruz.

Mestamente, Jeb Bush abbandona le primarie dopo aver raccattato poco e niente. La strada degli altri contendenti è lunga anche se Donald Trump ha predominato le prime tre sfide sulle quattro disputate.

Il 1 marzo sarà il Super Martedi e si voterà in più di 12 Stati contemporaneamente. A meno di un collasso elettorale mai visto prima Donald Trump dovrebbe uscire in testa anche da questa importante fase della campagna delle primarie.

Trumpismo

Il pensiero di Donald Trump è carico di violenza e di odio. C’è un reale pericolo che lo sdoganamento di questo candidato tramite i successi elettorali abbia reso insensibile il pubblico ai suoi sfoghi togliendo i margini di pericolosità del soggetto.

Il Trumpismo, il mondo secondo Trump, giudica i messicani che attraversano la frontiera come degli stupratori. E’ ancora favorevole entusiasticamente all’uso della tortura e ha augurato che fosse assassinato un giudice della corte suprema, Antonin Scalia.

Il favoloso mondo di Donald prevede il bando di tutti i musulmani dal visitare l’America e giustificherebbe l’uccisione delle famiglie dei terroristi. Ripete spesso, approvandola, una storia compromettente di un soldato americano che un secolo fa nelle Filippine prima di un’esecuzione di un musulmano immerse il proiettile nel sangue di porco.

Queste entusiastiche e macabre congetture del pensiero di Trump sono poco esaustive delle sue radicali futuribili politiche. Il beautiful wall tra Messico e Stati Uniti, pagato dal primo, sembra davvero essere l’unica fantasia nella sua dialettica. Se il resto fosse tutto vere ci sarebbe di che preoccuparsi.

Cosa farebbe nel caso di una crisi nel mare cinese, un attacco terroristico o un’altra crisi finanziaria? Nessuno ha una misera idea. Mister Trump è il personaggio giusto per una campagna primaria ma, sarebbe veramente inquietante come presidente degli Stati Uniti.

Mitt Romney, lo sconfitto repubblicano del 2012 contro Obama ha collezionato 60 milioni di voti. Sondaggi danno Donald Trump a 3 punti da Hillary Clinton in un possibile scontro presidenziale.

Ho già i brividi pensando che il partito di colui che abolì la schiavitù negli Stati Uniti, Abramo Lincoln, potrebbe essere guidato da questo personaggio.