Demoralizzati e insoddisfatti dal mondo che ci circonda, una grassa consolazione è nel cuore di ognuno di noi: la possibilità di inseguire i nostri sogni.
di LuanaPere
Sogni inseguiti, sogni infranti, sogni realizzati, sogni che restano sogni.
Ogni giorno, leggendo il giornale e guardandoci intorno, ci rendiamo conto di quanto possiamo essere definiti la generazione delusa, la generazione dell’avere tutto e soprattutto del non avere niente.
Tra poco la mia esperienza universitaria (finalmente) di concluderà e ormai ogni giorno non faccio altro che pensare a dove andrò, che farò? Presa dall’ansia e dall’angoscia del non troverò mai nulla, ho cominciato a battere a tappeto ogni strada possibile, legami forti e legami deboli*, puntando ovviamente sulla scientificità del legame debole per trovare un contatto di lavoro. (per chi volesse approfondire: *http://www.giovannicappellotto.it/6909-social-network-legami-deboli)
Ovviamente, le risposte ricevute (quando se ne ricevono) sono: -Ciao, tutto bene! Al momento siamo “al completo” ma prova a riscrivermi a giugno- oppure –Ciao bella! Ma certo, mandami il cv che lo giro io stesso in azienda e appena lo consegno ti faccio sapere! (e fu così che arrivai all’eta pensionabile)- oppure- Cara, lo lascio oggi stesso all’ufficio del personale, vedrai che ti contatteranno entro una settimana per uno stage (questa email risale più o meno a dicembre).
Di battere la strada del mandiamo un cv online poi non se ne parla proprio, in questa categoria troviamo: le aziende a cui quando alleghi il cv per la tua richiesta “scade la pagina” o in alternativa le aziende che dicono “siamo al completo ma tu mandaci lo stesso il tuo cv e prega la madonna”. Io poi, per quanto il cassetto cerebrale del mio voler credere sia grande quanto un caravan, a sta storia del mandaci il cv online non ci credo più di tanto, credo invece, come Gesù credeva in Dio, nel magico legame dell’Amico dell’Amico (quando vuole realmente farlo e ovviamente ne ha la possibilità).
Bene, dopo questa premessa, il messaggio che in realtà vorrei inviare è completamente un altro. Ho cominciato questo post con il recitare, quasi come in un magico rituale, la parola Sogno per quattro volte. Per quanto sia brutto questo mondo, siamo delusi da esso, sentiamo tutti di avere grandi capacità, di essere dinamici e probabilmente di non trovare mai uno spazio in questo mondo troppo stretto, troppo piccolo e troppo settorializzato, siamo, in ogni caso, la generazione dei sogni. Siamo la fascia che ha avuto, e continua ad avere, la fortuna di inseguire tutto ciò che abbiamo sempre voluto. Che abbiate voluto studiare ingegneria, fare il giornalista, la parrucchiera, il rockettaro, l’astronauta o l’artista circense, avete tutti (o quasi) il supporto di una famiglia, dei genitori e soprattutto dei loro stipendi. Si, noi a differenza loro, che si arruolavano militari perché i genitori li volevano a 17 anni fuori di casa, che facevano la scuola di infermiera perché era un lavoro che assicurava lavoro e indipendenza, e che si sposavano a 20 anni per non dover più dare conto all’orario di rientro e al come vestirsi la mattina, siamo i ragazzi che hanno estratto i sogni dal cassetto, li hanno messi in uno zaino e li hanno portati in giro cercando di farli avverare.
Inseguire i sogni è rischioso, inseguire un sogno è al 75% l’inizio di una delusione, lo so, ma forse di una cosa dovremmo essere grati, di avere comunque avuto la possibilità di provarci, la possibilità di crederci, e una madre e un padre che dopo una laurea triennale, una magistrale, anni di tasse universitarie, affitti in città diverse, soldi per la felpa, i jeans e le scarpe per il colloquio di lavoro, continuano a dirti: Ma vedi un po’ che fare, se trovi un master o uno stage e non ti pagano non preoccuparti di un altro anno, come ti abbiamo mantenuto fino ad ora, faremo ancora.
E allora, ringraziamo tutte le mamme e i papà del mondo, cavalieri dei nostri desideri e cuscini sempre pronti per l’atterraggio di ogni nostra caduta.
Siamo la generazione dei sogni, dobbiamo esserne grati, inseguiamoli e non demoralizziamoci! Magari dovremo dimagrire, rimpicciolirci, tagliuzzarci, ma un posticino per ognuno di noi, da qualche parte, ci sarà!