Ho tipo degli sbandamenti, ecco. Direi una sorta di labirintite, per quello che ho sentito sui suoi sintomi in passato. Ma potrebbe essere anche altro. Soffro di vertigini stando a terra.
A Natale sono svenuto, per dire, una notte che ero sceso di corsa per spegnere l'allarme partito senza motivo, son crollato come una pera all'indietro, mezzo sul termosifone (elementi rotondi) e mezzo sul presepe (muschio vero).
Me la son cavata a buon mercato e ho potuto raccontare per tutte le feste un aneddoto che destava un certo interesse.
La pressione stava a posto.
Poi ho avuto qualche problema, tipo una mattina che non ero in grado di alzarmi dal letto perché, come inclinavo la testa per tirarla su, mi strottolava il mondo mondiale.
È andata che mi sora mi ha rifilato mezza scatola di pillole per la labirintite e, per queste o per altro, mi son sentito meglio e ho evitato il passaggio dal dottore.
Ora son quindici giorni che il fastidio si è ripresentato, seppure in forma più lieve. Fatto sta che, se abbasso la testa o la piego di lato o all'indietro, ecco che per uno/due secondi mi gira la testa, anche se lo faccio adesso.
Allora ho imparato a tenere il collo simil ingessato nei momenti cruciali, tipo se sto in motorino, se gioco a tennis o se discorro del più e del meno con la Cucinotta.
Insomma, mi sono adattato. Se sto a letto, mi giro e mi rivolto senza problemi, tutt'al più non mi alzo, ma se ho intenzione d'intraprendere un'attività complicata, come attraversare a piedi una corda tesa tra due grattacieli, ecco che faccio attenzione a non sottoporre le mie vertebre cervicali a movimenti bruschi, così da non rischiare di perdere i sensi.
E questo mio adeguarmi alla situazione, allo stato delle cose, mi ricorda un periodo in cui guidavo con maestria una vespa che praticamente non aveva freni, e mi sentivo parecchio fico.
Comunque, dai, non fatemi andare dal mio medico... c'è un dottore in sala?
(Foto: Philippe Petit - Man on wire)