tubetti al forno con ragù/koftò makaronaki me kima sto fourno

Da Great


La prima volta che mi posi seriamente la questione del formato della pasta da usare, era quando ho preparato la mia prima “pasta e ceci”. Probabilmente avevo letto da qualche parte una ricetta che usava la pasta gramigna e dato che di cucina italiana ne sapevo poco e proprio per questo non mi permettevo il lusso di sperimentare o variare, ho cominciato a cercare questo formato, cosa che alla fine si è rivelata impresa non troppo facile. Forse non è un formato di pasta molto usato o forse non ho cercato abbastanza, è probabile. Minate le mie certezze, ho cominciato quindi a esplorare il mondo della pasta corta cercando un formato adatto ma siccome non avevo un gusto allenato all’abbinamento di condimento/formato, le paste che mi attiravano erano quelle che trovano interessanti da un punto di vista di forma geometrica. Va da sé che nei mille formati mi sono persa e alla fine scelsi uno quasi a caso.Non mi ricordo più quale fosse, ma mi ricordo perfettamente il commento del papà di mia figlia: “buona , ma secondo me andava un altro formato di pasta”!  E’ stata una bella lezione: la scelta del formato è essenziale!

Vivessi in Grecia all’epoca né io mi sarei persa nella pasta, né mi avrebbero contestato il formato. A mia memoria, prima dell’avvento del cataclisma della cucina italiana  con annessi e connessi , si usavano i seguenti tipi di pasta secca: pasta lunga spaghetti ei bucatini;  pasta corta risoni e tubetti.I tubetti si usavano e fortunatamente si usano  ancora  per tanti piatti: con il polpo, con lo spezzatino di carne, con le verdure, con i gamberi,  ai 4 formaggi, con le seppie, con il ragù di carne come la ricetta che segue, molto semplice, veloce e saporita.



Preparare il ragù. Fare un battuto di sedano, carota cipolla e far soffriggere in olio evo, lentamente, per almeno 10 minuti.  Separatamente rosolare  a fuoco vivace in un paio di cucchiai di olio evo la carne (la mia era un misto di bovina e suina) e sfumare con del vino bianco.  Spostare nella pentola con il soffritto e  aggiungere 1 scatola di pelati schiacciati un poco con una forchetta e dei dadini piccoli di peperone giallo. Salare, macinare del pepe nero,  aggiungere un pizzico di cannella e una foglia di alloro. Cuocere per mezz’ora.  A fine cottura aggiungere del prezzemolo tritato,  togliere la foglia di alloro e ritirare dal fuoco.

Lessare i tubetti  in abbondante acqua salata e scolare qualche minuto prima del termine di cottura, cioè devono essere abbastanza al dente.  Versarli in una pirofila e unire un terzo circa del ragù di carne. Mescolare bene e livellare. Versare  sopra il resto del ragù, livellare, spargere dell’abbondante pecorino romano grattugiato e infornare per una ventina di minuti.




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