26 giugno 2015 di Redazione
Lucio Causo
Cartolina Chiesa Montegrappa
A poco più di 35 chilometri di distanza dalla città di Lecce, capoluogo di provincia, si trova Tuglie, laborioso centro abitato del profondo sud che, adagiato sul versante Ionico della fascia collinare delle Serre Salentine, si affaccia sul vasto panorama del golfo di Gallipoli, la “città bella”, dove il clima è mite d’inverno e caldo d’estate. Tuglie, cittadina del Salento, circondata da terre fertili e ben coltivate, comprende poco più di 6.500 abitanti. Le sue origini sono antichissime e lo confermano i numerosi menhir che sono sparsi nelle campagne tugliesi. Intorno al 1270, il piccolo casale, denominato Casale Tulli, apparteneva ad Almerico di Montedragone, ufficiale dell’esercito di Carlo D’Angiò. Il sovrano lo aveva donato al nobile cavaliere di Sulmona per meriti conquistati in battaglia alle Crociate, combattendo valorosamente sotto le mura di Gerusalemme. Lo stemma del Comune di Tuglie raffigura la calandra sormontata da due stelle e da una corona priva di punte. Questo uccello, appartenente alla famiglia dei passeracei, anticamente nidificava sugli alberi dei terreni macchiosi nei pressi dell’abitato ed era venerato e rispettato dai contadini perché divorava le cavallette e gli insetti nocivi nel periodo del raccolto. Per questo motivo la calandra è il simbolo di Tuglie. Il paesaggio agrario è caratterizzato dalla presenza dei menhir, primitive pietre a forma di blocchi monolitici conficcati nel terreno che simboleggiano la fertilità e la venerazione per il sole.
Inoltre nei campi coltivati a vigneti ed alberi di ulivo si notano delle costruzioni rurali in pietra a secco tipiche di questa terra. Sono chiamate furneddhi e nel passato costituivano ricoveri per gli attrezzi agricoli e per i contadini nelle giornate di pioggia ed in quelle arse dal sole torrido. Il territorio di Tuglie, compreso quello abitato, misura una superficie di 847 ettari, assai modesta rispetto ai Comuni vicini. Il centro abitato è costituito dalla parte bassa che coincide con l’originario tessuto urbano e la parte alta, di più recente formazione, con la località turistica denominata Montegrappa, dotata di numerosi edifici residenziali e di villeggiatura; alcuni di questi sono adibiti ad alloggi stagionali o sono stati trasformati in villette signorili immerse nel verde. Montegrappa deve il suo nome al Santuario della Madonna mutilata, protettrice di questa collina, alta 150 metri sul livello del mare, i cui festeggiamenti si svolgono nei giorni 3, 4 e 5 agosto con una tradizionale processione, bengalate e sparo di fuochi d’artificio. Il riferimento è dovuto al glorioso Monte Grappa, massiccio montuoso delle Prealpi Venete, che è stato teatro di cruenti combattimenti durante la Grande Guerra. Verso la fine degli anni Trenta, fu iniziata, sul piazzale della collina, la costruzione del Santuario e poco più giù, all’interno del Parco delle Rimembranze, il Sacrario dei Caduti in Guerra, con la maestosa scalinata, sui cui muri laterali, vi sono quattordici edicole votive in bassorilievo che rappresentano la via Crucis.
Attualmente questa amena e rigogliosa località turistica, nata grazie all’iniziativa del dott. Cesare Vergine sindaco di Tuglie dal 1951 al 1969, è divenuta meta di numerosi turisti provenienti da ogni parte d’Italia. Oltre alla devozione per la Vergine mutilata, vengono per respirare l’aria salubre emanata dalle pinete e dai numerosi eucalipti esistenti sulla collina, e per godersi l’affascinante panorama delle verdi campagne che lambiscono il mare Ionio azzurro come il cielo. L’agricoltura è incentrata sulla produzione dell’olio e del vino che costituisce l’asse portante dell’intera economia tugliese. A partire dagli anni Sessanta/Settanta vi è stata una spiccata tendenza verso la produzione industriale ed artigianale, accresciutasi all’interno di laboratori e di stabilimenti di lavorazione nella zona industriale (settore pubblicitario e serigrafico, dolciario e liquoriero, tessile, manifatturiero, biancheria intima e abbigliamento). A tal proposito si ricordano le aziende dei Fratelli Provenzano, rinomate in tutto il Salento e nel nord d’Italia per l’alta qualità della gelateria. Sono famose, infatti, le banane di gelato ricoperte di meringa e mandorle tostate, vera e propria specialità tugliese. Poi la pasticceria con i pasticciotti, “li zozzi”, le paste secche, i pesci e la frutta di pasta di mandorle, dolci davvero squisiti e belli a vedersi. Il Bar Provenzano, nella piazza centrale, è diventato una tappa obbligatoria per i turisti di tutte le età. La parte di Tuglie più interessante da visitare è quella del centro storico, con i caratteristici vicoli tortuosi e autentiche case a corte.
Gli spazi liberi che delimitano le case a corte, in passato diventavano momento della vita collettiva ed eccezionale espressione di tutto il mondo contadino.La visione che si ha della piazza Garibaldi, venendo da Via 24 Maggio, è decisamente suggestiva ed incantevole. La maestosa facciata della settecentesca Chiesa Matrice intitolata alla protettrice Maria SS. Annunziata si presenta agli occhi del visitatore ricca, fastosa ed inebriante per la pienezza dei motivi e delle linee che si identificano architettonicamente nel Barocco, enormemente diffuso in tutto il Salento. All’interno si possono ammirare altari e cappelle ottocenteschi e alcuni dipinti di scuola napoletana del Settecento; i mosaici dell’altare maggiore e della Via Crucis, eseguiti da un artista veneziano negli anni Sessanta. Numerose sono le statue in cartapesta, tutte di scuola leccese, realizzate da illustri artigiani del ‘700 e dell’800. Ancora oggi grande è la devozione per la Protettrice di Tuglie, i cui festeggiamenti si svolgono solitamente il 24, 25 e 26 marzo, aprendo la stagione nei centri salentini di queste antichissime tradizioni civili e religiose. Attraversando la piazza, una grande scalinata conduce al Museo della Civiltà Contadina che si trova all’interno del Palazzo Ducale, costruito nei primi anni del 1600 e che i discendenti della famiglia dei Duchi Venturi hanno cercato di valorizzare. Il Museo occupa una parte del palazzo e nelle sue ampie sale si è voluto ricostruire, con oggetti ed attrezzi agricoli, il tipico ambiente di lavoro dei nostri contadini. Al centro della piazza è collocato il Monumento dei Caduti in Guerra che costituisce uno dei simboli più cari ai cittadini tugliesi. Venne eretto dopo la prima guerra mondiale ad opera del famoso scultore salentino Antonio Bortone. L’antico frantoio ipogeo, che si trova nei pressi del centro storico, risale alla fine del secolo XVII. Le altre chiese più antiche di Tuglie sono la chiesa di San Giuseppe, fatta erigere dal Duca Giuseppe Ferdinando Venturi nel 1783, dove si può ammirare il pavimento in mosaico realizzato nel 1898 con tessere di marmo dai toni cromatici molto elevati, e la chiesa delle Anime, costruita nella seconda metà del 1800, sopra una cripta dedicata alla Madonna del Pozzo ed alla Confraternita di Maria SS. delle Anime del Purgatorio. L’altare maggiore di questa chiesa è dedicato alla Madonna del Carmine, la cui statua in cartapesta ha per sfondo una miriade di Angeli che cantano in coro. Da non trascurare il Calvario eretto lungo la via per Sannicola, opera scultorea molto interessante, ricavata in una costruzione in tufo a forma di esedra realizzata negli anni Trenta.
Risale al XVII secolo l’antico frantoio ipogeo che si trova nell’antico rione della Croce. Acquistato dal Comune di Tuglie nel 1989, dopo una serie di lavori di recupero e di conservazione, la parte soprastante ospita il Museo della Radio, inaugurato da Pippo Baudo, unico nella nostra Regione, per i numerosi materiali ed apparecchi radio esposti nelle sale. Durante la stagione estiva a Tuglie esplode la festa in piazza e nelle corti del centro storico con “Platea d’Estate”, che presenta spettacoli di teatro e musica; “Arte in Piazza” che espone prodotti artigianali, mostre e degustazioni di varie specialità gastronomiche tipiche del luogo (lu pane fattu a casa, le frise te cranu condite con olio d’oliva e cumbitori te pendula, li ciciri e tria e, naturalmente, tanto buon vino tugliese; “Festa in Corte” che permette la scoperta del centro storico, degli “archi”, delle “pile”, dei caratteristici focaliri”, delle “corti” e delle piccole bianche case di una volta. A Montegrappa, nel meraviglioso parco pubblico, si balla e si canta con “Benvenuta Estate” ; canzoni popolari e pizzica pizzica invogliano i numerosi turisti a scendere in pista a ballare, gustare i nostri prodotti tipici ed il nostro buon vino di malvasia. Dal 2014 è presente nei pressi di una pineta il Teatro Comunale che funge anche da Centro Polivalente per le arti e per l’organizzazione di meeting e congressi realizzato con fondi della Regione Puglia. Ha una capienza di 400 posti e un grande spazio scenico per rappresentazioni di teatro, musica e danza. Le compagnie teatrali “la Calandra” e “la Busacca” hanno allestito commedie molto seguite e sono stati presentati i nuovi libri di Alberto Angela, Roberto Vecchioni e Franco di Mare. Insomma Tuglie è un bel paese da visitare e da scegliere per le vacanze soprattutto per le sue attrattive : il verde di Montegrappa ed il vicino mare di Gallipoli.