Tullio Iaria e la Fabbrica italiana dei droni

Creato il 19 marzo 2014 da Tipitosti @cinziaficco1

“Noi vorremmo essere nel nostro piccolo la scintilla per avviare qualcosa che ad oggi non è mai esistito sul nostro territorio”.

Le parole sono di Tullio Iaria – classe ’77- il territorio a cui fa riferimento è la Calabria, il progetto con cui vorrebbe regalare alla sua terra un’immagine più brillante, è la Fabbrica italiana dei droni http://www.fabbricaitalianadroni.it/.

Tullio, che è nato a Reggio Calabria ed è giornalista pubblicista, ha messo su l’azienda,produttrice di droni (velivoli che viaggiano in assenza di pilota, controllati da un computer a bordo) nel 2011.

“L’ho fatto – ci racconta – per dare seguito ad una passione o meglio un’ intuizione. Volevo fare fotografie da punti di vista inusuali. Prima ho fatto esperimenti con palloni, poi con elicotteri, imbarcazioni, alla fine sono arrivati i multirotori. Tre anni di ricerche e impegni. Siamo partiti l’anno scorso. Ancora è presto per fare bilanci economici, ma il progetto ci entusiasma”. Lo staff è composto da una decina di persone. E il lavoro per avviare la Fabbrica italiana di droni è stato notevole.

“La maggior parte del tempo  e delle  risorse – spiega – è stata assorbita da certificazioni, modulistica legale, autorizzazioni. Non sono molto portato a seguire queste pratiche. La burocrazia in Italia è qualcosa di simile ad un girone dantesco. Qual è stata la più grande fatica? Riuscire a reperire figure professionali che ci sostenessero e ci sostengano ancora oggi, soprattutto per le attività di ricerca fondi. E’ un mondo davvero complesso e non sempre vengono premiati i più meritevoli. Abbiamo avuto problemi tecnico-produttivi. E quelli si superano facilmente. Ripeto, sono i tempi burocratici quelli che non riesco a giustificare. Aspettiamo notizie da un Ente di ricerca da circa due mesi. E si tratta di informazioni che incidono direttamente sulla nostra programmazione economica. Di contro riusciamo ad avere informazioni da parte di Enti stranieri in circa 72 ore. E poi c’è sempre chi rema contro”.

Chi? “Tutti coloro – replica – che pensano di creare un monopolio in questo campo, sfruttando canali non ufficiali. Non mi fa paura la concorrenza, temo chi utilizza le proprie conoscenze per creare una sorta di cerchio magico, capace di influenzare direttamente e indirettamente le istituzioni, il mercato e lo sviluppo.

La vostra è un’azienda unica in Italia?

Per alcuni lavori che stiamo sviluppando, siamo unici al mondo, e se non proprio unici, sicuramente i primi.

Cosa significa un’azienda come la vostra in Calabria e quali possibilità di sviluppo può dare alla vostra terra? 

Di certo ciò che colpisce maggiormente in Calabria, è la totale assenza di un tessuto produttivo connesso. Non esistono grandi agglomerati che creano indotto: abbiamo delle bellissime cattedrali nel deserto che potrebbero produrre e dare molto di più, ma sono scollegate tra loro, circondate da un tessuto che non ha la forza di svilupparsi e creare quel circuito di energie positive, in grado di segnare i grandi cambiamenti di un territorio. Fai un giro sull’autostrada che collega Milano a Udine: attorno alle aziende, ne vedrai altre che offrono servizi e supporto alle prime e ancora altre. Attorno ci sono i comuni, le case. Insomma, la vita. Noi vorremmo essere nel nostro piccolo la scintilla per avviare qualcosa che ad oggi non è mai esistito sul nostro territorio.

Più o meno quanto tempo occorre per costruire un drone?

Per mettere in cantiere un drone ci vogliono quattro, cinque mesi di progettazione e di collaudi. Poi il drone entra in linea di produzione. Superati tutti i test riusciamo a produrne 40 in un mese

Che tipo di droni costruite?

Professionali per scopi scientifici: abbiamo trovato alcuni docenti universitari con un’ampiezza di vedute, che ci ha colpito positivamente. Parlo del professore Paolo Carlotti dell’ Università La Sapienza di Roma e del professore Stefano Piraino dell’ Università del Salento

Chi sono i vostri committenti?

Università ed Enti di ricerca. Di recente si sono aggiunti alcuni reparti del pubblico soccorso. Lavoriamo anche con l’estero. E specifico che non ci sono solo droni impiegati in ambito militare. Di qui a deci anni si possono ipotizzare: droni che siano di supporto alle attività agricole di monitoraggio, controllo, raccolta automatizzati. Droni in ambito marino per il monitoraggio e il controllo del mare. Droni per ispezioni e supervisione aerea.

Il tuo sogno?

I nostri veicoli che lavorano nello spazio.

Ti senti un tipo tosto?

Non saprei se definirmi tosto, piuttosto mi sento una persona coraggiosa  e innamorata delle sue idee.

Consigli a chi ha idee, ma non ha né risorse economiche, né coraggio per realizzarle o che sta pensando di mollare l’Italia?

Per poter andare a cercare finanziatori, in Italia o all’estero, si devono avere una solida preparazione e una idea ben chiara da sviluppare. Per arrivare a questo si deve essere pronti a rischiare tutto ciò che si ha. I frutti arrivano, se si concima il terreno con sangue e sudore.

                                                                                                                          Cinzia Ficco


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