Tumblr e il lento declino

Da Sweetamber
L’ennesima ragazzina in microcanottiera e faccia maliziosa “15 anni, italiana” mi ha convinta di come Tumblr stia conoscendo un declino bimbominchiesco spaventoso. Pinterest è la nuova strada della condivisione immagini, altroché.
Tumblr, inizialmente piattaforma social interessante e pensata per il reblogging di immagini dopo aver creato un piccolo spazio personale, viene scambiato dalle adolescenti come un diario segreto inavvicinabile dalle persone-della-vita-reale (solitamente queste tipe non conoscono nessuno e vivono in casa piangendosi addosso, quindi chi siano queste persone non è ben chiaro).
Gli argomentiche vanno per la maggiore fra queste tizie tra i 13 e i 20 anni sono:
  • le citazioni melense dei libri
  • dichiarare di amare follemente la lettura
  • adorare i dolci (cupcake batte macaron 2-0)
  • adorare la fotografia e cimentarsi in -alquanto discutibili- tentativi
  • pubblicare proprie foto con scritto sotto “Sono orrenda ma la pubblico lo stesso” (perché desidero che qualcuno mi dica il contrario e mi consideri una volta per tutte)
  • Le luci della centrale elettrica e i Subsonica
  • fotografarsi mezze nude con la webcam emulando chi fa ottime foto di nudo spesso con pochi mezzi e molto talento (e senza voyeurismo)
  • GATTI, GATTI E ANCORA GATTI

Ci sono anche argomenti in rispolvero come il suicidio, la morte, la solitudine, anche se una delle considerazioni sull’esistenza che va per la maggiore è “sono depressa e voi non potete capire”. Insomma, problemi adolescenziali 2.0.
Aggiungeteci che le suddette passano almeno il 50% del loro tempo a pregare e implorare i followers per un ask (cioè una domanda che si può fare all’utente X, anche anonimamente, e che l’utente può decidere o meno di pubblicare), preferibilmente anonimo perché (come ho sperimentato) in anonimo le persone si sfogano facendo man bassa di considerazioni di qualsiasi tipo sull’utente in questione.

Ma perché, oltre a utenti che utilizzano Tumblr per ciò per cui è stato pensato, c’è questo boom di presenze adolescenziali?
Perché il tumblo è veloce, ti permette di scrivere subito ciò che senti e pensi in relazione a un’immagine, alla tua giornata, alla vita. Rispetto al canonico blog obbliga a una condivisione totale dei contenuti, stuzzicando quindi i bisogni di attenzione delle ragazzine. Inoltre, non è previsto un filtraggio dei contenuti, non ci sono grafiche particolarmente creative da scegliere: insomma se il blog era un diario personale e spesso bloccato, il tumblo è un quaderno privo di lucchetti che chiunque può leggere.
Non fraintendetemi, anche io ho utilizzato e utilizzo Tumblr. Ma ho smesso di sfruttarlo con quell’interesse di qualche tempo fa perché mi sono stufata dell’invasione di utenti di questo tipo che affastellano la bacheca a ogni ora del giorno e della notte. Tumblr rende le persone anche morbosamente curiose e grazie all’anonimo è possibile “filtrarsi” facendo domande anche molto indiscrete.
Da Tumblr ho preso coscienza di quanto le ragazzine si credano mature e di quanto poco in realtà lo siano: fanno le scafate parlando di sesso, pubblicano foto di amplessi in continuazione ma sono le chiacchiere da bar in versione virtuale e le loro foto stese sul letto senza reggiseno con lo sguardo provocante sono una ridicola dimostrazione di quanto l’adolescenza sia vissuta con voracità.
Non voglio fare la bigotta, perché internet esisteva anche quando ero ragazzina io, ma il massimo della trasgressione era chattare con un ragazzo sconosciuto parlando di stupidaggini da ragazzini.

Ma poi non è nemmeno qui il punto. Il punto non è solo il sesso che per queste persone non va vissuto liberamente ma pubblicamente. Non privatamente ma spiattellato a perfetti sconosciuti che non si percepiscono perché non si vedono. Ma ci sono.
Non è solo il sesso, che è qualcosa di meraviglioso, va vissuto indubbiamente senza colpe e serenamente, ma non va trattato come merce di scambio per dimostrarsi adulte e consapevoli. Chi a 17 anni è pienamente consapevole della propria sessualità? Comunque non è solo il sesso, è in generale una fastidiosa insistenza di “io, io, io” di persone che professano una grande originalità ma che sono le copie carbone di tutte le altre che pigolano allo stesso modo.
Ecco, il punto sta qui: la filippica di cui sopra per dichiarare la mia esasperazione di fronte all’omologazione di un branco di bambinette che dichiarano di amare le stesse cose ma in maniera differente e sono fermamente convinte di essere le uniche a provare certe sensazioni e certe emozioni.
Un tempo l’adolescenza veniva vissuta attraverso le amicizie reali, nel conflitto reale con la famiglia, nelle piccole trasgressioni reali. Oggi viene vissuta sempre di più tramite passaggi unicamente virtuali e questo rischia di comportare una difficoltà di superamento della suddetta delicata fase.

n.b. è un post su un blog, non una dichiarazione assoluta di verità. A scanso di equivoci, non sono una pazza fanatica religiosa bensì il perfetto contrario; non sono convinta che il sesso faccia male, anzi il perfetto contrario; non sono certo nella posizione di giudicare senza rischiare un giudizio a mia volta. Esprimo solo delle idee personali.
(fortunatamente su Tumblr esiste il tasto non seguire da me molto sfruttato)


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