Khalid Naciri
Rabat ha convocato ieri l’ambasciatore della Spagna per protestare contro la diffusione di ”false informazioni” su presunti movimenti di truppe marocchine per prevenire eventuali rivolte sociali. Un nuovo episodio sui rapporti conflittuali dei due vicini mediterranei. Il degrado delle relazioni è evidente. L’ambasciatore spagnolo si è trovato dunque vis-à-vis con il ministro degli Affari stranieri Taieb Fassi Firhi che ha vigorosamente protestato contro le informazioni avvallate dai media spagnoli su spostamenti di truppe marocchine dal Sahara verso il nord per intervenire in caso di manifestazioni e rivolte come in Egitto e Tunisia. ”Il governo del Reame del Marocco oppone una smentita categorica a queste false notizie“, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni e porta-parola del governo, Khalid Naciri, nel corso di una conferenza stampa. Secono il ministro, Rabat “ha accolto con indignazione le informazioni fallaci e prive di fondamento propagandate da alcuni media pubblici spagnoli”, in primis la televisione pubblica Canal 24. Si tratta di “informazioni infondate relative al fatto che il Marocco avrebbe inviato delle truppe delle Forze Armate Reali che stazionano nelle nostre province del sud verso Casablanca e Rabat, nel caso di supposte manifestazioni“. Ma non è tutto. Il ministro degli Interni Taieb Cherkaoui ha protestato presso il suo omologo spagnolo per evitare ”la perpetuazione di queste agressioni mediatiche a ripetizione“ precisando che questo trattamento mediatico spagnolo (giudicato pro-Polisario) ha raggiunto il suo apice nelle informazioni sullo smantellamento, l’8 novembre a Layoune, di un campo che ospitava 15.000 contestatori saharaoui. Da ricordare che Rabat aveva a suo tempo protestato duramente con alcuni media spagnoli per aver pubblicato la foto di un bambino palestinese ferito durante un attacco israeliano su Gaza nel 2006, presentandola come ”una vittima della repressione marocchina“.