Il modo in cui si è arrivati alla nomina del generale Isik Kosaner a capo di stato maggiore generale, cioè il giro di nomine ai vertici delle varie armi che ha consentito l'arrivo di Kosaner al comando supremo delle forze armate, segna una storica sconfitta dei militari turchi nei confronto del governo. E' la tesi del professor Jean Marcou, direttore dell’Observatoire de la Vie Politique Turque (OVIPOT) creato nel 2005 all'interno dell’Institut Français d’Etudes Anatoliennes (IFEA) di Istanbul.
In un post pubblicato ieri sul blog dell'OVIPOT, Marcou racconta nei dettagli l'avvicendamento ai vertici delle forze armate, i veti incrociati tra governo e militari e il compromesso raggiunto e tenendo conto di chi è stato nominato, a quale incarico e per quanto tempo, conclude che il partito al potere, l'Akp del premier Erdogan, è riuscito a mettere in difficoltà il sistema di nomina ai vertici delle forze armate pur tuttavia senza cancellarlo, ma aprendo una prospettiva tale che il prossimo capo di stato maggiore generale, quello che succederà a Kosaner, si troverà ad essere in debito nei confronti del partico al governo.
"Cosa resterà, allora - si chiede Marcou in conclusione - dell'autonomia delle forze armate riguardo al potere politico che ha dominato il sistema politico turco a partire dal colpo di Stato del 1960 e più ancora dopo quello del 1980?".
Qui trovate il testo integrale (in francese) del professor Jean Marcou