Secondo gli ultimi sondaggi i risultati non saranno molto diversi da quelli delle ultime elezioni e quindi la Turchia rischia di nuovo di rimanere senza governo, in una situazione di pericoloso stallo. Noi abbiamo già trattato della situazione turca in questo nostro articolo: La Turchia sta per collassare?, dove tra gli scenari proposti hanno prevalso il 6 e il 7 cioè delle nuove elezioni con una certa deriva autoritaria e strategia della tensione del Presidente Erdogan.
Ora vediamo di aggiornare gli scenari e di dare ad ognuno di essi una probabilità di realizzazione:
1) VITTORIA AKP: la vittoria del partito di Erdogan vuol dire arrivare a circa il 46-48% dei voti quindi recuperare 6-8 punti. Un risultato del genere garantirebbe un proseguimento dell’accentramento del potere del presidente che potrebbe anche ambire a riformare la costituzione. PROBABILITA’ BASSA
A sua volta questo scenario potrebbe dividersi in altri due scenari: a) Ritorno alla calma e stabilizzazione del paese, dato che il Presidente ha ottenuto ciò che voleva, cioè più potere oppure b) Deriva autoritaria, maggiore aggressività in politica estera ed interna grazie al sostegno della maggioranza della popolazione.
Questo scenario come scritto sopra rimane improbabile perché secondo gli ultimi sondaggi l’AKP non riuscirebbe a raggiungere quelle percentuali.
2) LARGA COALIZIONE AKP-CHP-MHP-HDP, OPPURE AKP-CHP-HDP, OPPURE AKP-CHP-MHP: una coalizione ampia che comprenda almeno tre dei quattro partiti principali potrebbe essere uno scenario possibile ma richiederebbe la riapertura delle inchieste sui recenti scandali che hanno coinvolto Erdogan e famiglia e un forte ridimensionamento dell’AKP. A nostro avviso, questo scenario è quasi-impossibile. In ogni caso la coalizione più probabile rimane AKP-CHP-MHP, le altre sono meno probabili a causa della profonda rivalità tra i nazionalisti del MHP e i curdi dell’HDP . PROBABILITA’ MOLTO-BASSA
3) COALIZIONE AKP-CHP: una coalizione tra i due principali partiti turchi, potrebbe garantire un governo con un’ampia maggioranza in grado anche di modificare la Costituzione. Il problema principale è che il CHP chiede maggiore trasparenza e la riapertura delle inchieste sugli scandali di corruzione. Inoltre, la sua politica va in netto contrasto con la deriva confessionale dell’AKP. I due partiti sono agli antipodi, però potrebbero formare una coalizione di scopo con obiettivi limitati. In ogni caso sarebbe una situazione estremamente fragile. PROBABILITA’ BASSA
4) COALIZIONE AKP-MHP: una coalizione tra la destra religiosa e la destra nazionalista appare a nostro avviso lo sbocco più naturale di questa crisi politica turca. Anche le recenti offensive anti-curde dimostrano una certa propensione del Presidente Erdogan nel far riesplodere il conflitto con i curdi. MHP negli ultimi giorni si è reso disponibile ad entrare in un governo di coalizione e potrebbe quindi rinunciare alla richiesta di riapertura delle inchieste di corruzione. In cambio vorrebbe sicuramente maggiore aggressività nei confronti dei curdi sia in patria sia all’estero ed anche un maggiore espansionismo in politica estera, questo vuol dire maggiore probabilità di un intervento diretto in Siria, inasprimento della questione cipriota, peggioramento dei rapporti con la Russia e probabile finanziamento di gruppi ribelli Tatari in Crimea e in Tatarstan. La nascita di una coalizione del genere potrebbe essere un evento geopolitico fondamentale e portare ad un grave peggioramento della situazione internazionale. PROBABILITA’ ALTA
5) COALIZIONE CHP-MHP-HDP: una coalizione laica tra le forze di opposizione guidata dai repubblicani del CHP, potrebbe nascere con obiettivi molto limitati come abbattere Erdogan e riaprire le inchieste su di lui. Sicuramente è difficile mettere sullo stesso tavolo MHP E HDP però non possiamo escludere questa possibilità. La nascita di un governo anti-Erdogan potrebbe inasprire la situazione politica in maniera drammatica dato che Erdogan non è assolutamente un personaggio da dimissioni. Anche in questo caso una deriva autoritaria è molto probabile. PROBABILITA’ BASSA
6) GOVERNO DI MINORANZA CON APPOGGIO ESTERNO: sui media turchi è apparsa la possibilità che nasca un governo di minoranza AKP, che per ogni votazione dovrà trovare l’appoggio esterno di una delle forze di opposizione. Questo scenario potrebbe essere la soluzione per uscire dall’impasse senza compromettere nessuno degli attori politici. La situazione rimarrebbe molto simile a quella odierna, ma l’AKP ed Erdogan ne uscirebbero certamente indeboliti. PROBABILITA’ MEDIA
7) STALLO: una situazione di stallo potrebbe nascere se da queste elezioni uscissero risultati simili a quelle precedenti e non si riuscisse a trovare nessun accordo. In questo caso l’unica via sarebbero nuove elezioni anticipate, soluzione che però potrebbe portare ad una situazione di sfiducia verso l’intera economia turca e quindi ad un peggioramento della situazione economico-sociale. PROBABILITA’ MEDIA
8) STATO DI EMERGENZA: nel caso dalla urne non uscisse una situazione favorevole al presidente Erdogan (come gli scenari 1,4, o al massimo 6) quest’ultimo potrebbe o indire ennesime elezioni o consentire gli altri scenari. In entrambi i casi, potrebbe essere tentato ad attuare una strategia della tensione (come già fatto in queste settimane) con lo scopo o di proclamare lo stato di emergenza a causa di una guerra (Siria, Russia, Cipro o Iran) o di una guerra civile fomentata da curdi o ISIS o da rivolte democratiche. Ricordiamo che la proclamazione dello stato di emergenza è la classica via con cui i Rais mediorientali ottengono il potere assoluto. Oppure potrebbe usare lo stato di emergenza per gestire una guerra interna limitata con lo scopo di cancellare l’HDP e tornare alle urne e quindi ottenere la maggioranza. PROBABILITA’ MEDIA
9) GUERRA CIVILE: in Turchia c’è una giornaliera escalation di violenza che è partita dalle prime rivolte democratiche di Gezi Park. Adesso in Turchia agiscono in maniera violenta gruppi nazionalisti, gruppi curdi e cellule del Califfato. Nel caso di deriva autoritaria, oppure di brogli elettorali o di strategia della tensione, o anche in caso di governo AKP O AKP-MHP, la situazione potrebbe peggiorare considerando che dal Kurdistan siriano e iracheno possono venire ingenti rifornimenti di armi ai curdi turchi e considerando che parte del confine con la Siria è occupata dall’ISIS che si sta già infiltrando pesantemente in Turchia. A tutto questo non possiamo escludere la possibilità che si ribelli anche il CHP contro una deriva autoritaria e confessionale della Turchia. CHP che è maggioritario nella Turchia Europea e nelle zone costiere. A questo proposito riproponiamo due mappe, la prima mostra la spaccatura della Turchia in base all’orientamento politico, tra Turchia Europea, laica che vota CHP, Turchia Centrale che vota AKP E MHP e Kurdistan Turco. La seconda mostra l’aerea in cui l’ISIS si sta infiltrando e dove potrebbe insediare un emirato in Turchia, anche momentaneamente appoggiato da Ankara con lo scopo di combattere in maniera cruenta in confinanti curdi.
La situazione a nostro avviso è gravissima, se la Turchia dovesse scivolare in guerra civile, l’Europa potrebbe affrontare orde incontrollabili di milioni di profughi, la Grecia potrebbe a sua volta collassare e la Turchia potrebbe diventare molto instabile a livello geopolitico con il rischio che conflitti sopiti come Cipro e Armenia riesplodano, senza contare nuove possibilità di espansione per lo Stato Islamico. Se questo articolo ti è piaciuto, non perderti Libertà Indefinita, un saggio sulla libertà e sulla legittimità di un sistema, il nostro, sempre più contestato dalla popolazione.
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Sono Giuseppe Cirillo alias Fenrir, l’autore di questo blog. Nei nostri articoli ci sforziamo di offrire un’angolazione e una visione diversa rispetto ai media di regime. Per qualsiasi domanda o per un’eventuale collaborazione contattami alla seguente mail: fenrir1489@gmail.com
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