I deputati ascoltano l'inno nazionale all'inaugurazione del
nuovo parlamento turco (Foto da http://www.todayszaman.com/)
I legali degli 8 eletti sono naturalmente ricorsi in appello, ma i giudici potrebbero impiegare anche diverse settimane per arrivare ad una decisione. Il Bdp, da parte sua, ha dichiarato che fino a quando i suoi deputati non saranno scarcerati riunirà il gruppo parlamentare a Diyarbakir dicendosi pronto a boicottare i lavori parlamentari. L'Alta commissione elettorale ha tra l'altro dichiarato l'ineleggibilità di Hatip Dicle, eletto mentre si trovava in carcere a Diyarbakir, e ha assegnato il suo seggio a Oya Eronat, deputata dell'Akp. Dicle è stato dichiarato non idoneo all'attività parlamentare perché a pochi giorni dal voto la sua condanna per affiliazione al Pkk (considerata un'organizzazione terroristica) è stata confermata. I suoi avvocati ieri si sono rivolti alla Corte Costituzionale che oggi ha comunicato di avere avviato un procedimento sul caso. "Il popolo vuole soluzioni, non boicottaggi", ha reagito il premier Erdogan. "Se i nostri deputati fossero stati messi nelle condizioni di giurare avremmo giurato anche noi, ma non lo faremo finché non giureranno anche loro", gli ha replicato il leader del Chp, Kemal Kilicdaroglu, accusando Erdogan di voler imporre una "dittatura civile". La situazione appare dunque assai complicata e rischia di bloccare i lavori del nuovo parlamento per diverse settimane.