Riprendiamo da http://www.informazioneonline.it la storia del solbiatese Antonio Turconi calciatore e partigiano.
"...Vinse il Novara con un tocco di testa di Piola finito inspiegabilmente alle spalle del portiere biancoblu Antonio Turconi, fratello di Angelo, solitamente bravo e attento ad ogni interv giento. A fine gara si venne a sapere che due giorni prima era deceduta la fidanzata di Antonio, il quale volle essere presente nonostante parere contrario di amici e dirigenti. Antonio nell’estate 1941 era stato ingaggiato dal Bologna, fresco campione d’Italia, per la somma di Lire 300.000. Ma l’Italia era in guerra e Turconi, militare d’obbligo, venne trasferito in Sicilia, il trasferimento momentaneamente accantonato, sospeso con gli eventi infausti del 1943.
Antonio Turconi fece parte della brigata partigiana Passerini (già "Fazzoletti azzurri" n.d.r), operante in quel periodo nell’Alto Varesotto. Due giorni dopo la Liberazione, accompagnava, secondo accordi vigenti, tre militari tedeschi al confine italo svizzero, a bordo di una camionetta militare. Partì una fucilata anonima, lo raggiunse in pieno volto, morì all’istante". Un altro grande portiere della Pro Patria Visco Gilardi, racconta che anche Antonio sarebbe arrivato sicuramente in Nazionale. "Chiesi al fratello Angelo mesi fa ragguagli sul fratello Antonio. Rispose commosso: brau e bòn mèl pan. Riposano assieme, con la sfavillante maglia bianco blu, indossata con orgoglio. Sembra che abbian già guardato giù, sorridenti". Ricordo di Giorgio Giacomelli
Bastava così poco intitolare l' Area Feste ad entrambi i fratelli.