Turismo. Crociere Boom, superati i villaggi – Rassegna Stampa D.B. Cruise Magazine

Creato il 20 agosto 2012 da Dreamblog @Dreamblog

Alla fine è successo: le crociere hanno soppiantato i villaggi turistici. I prezzi delle crociere, infatti, sono più bassi e le navi sono sempre più grandi, accessoriate, ricche di sorprese e novità. I villaggi si basano invece su formule ormai consunte e mostrano difficoltà a rinnovarsi, anche se molti hanno introdotto diverse novità per non soccombere: corsi di yoga, centri benessere, animazione per i bambini anche a sera inoltrata. Per conoscere la storia dei villaggi vacanza bisogna risalire agli anni Cinquanta, quando Gerald Blitz creò a Maiorca il primo Club Mediterranee: un nuovo tipo di vacanza, all’insegna dello sport e del divertimento, una rivoluzione. Un modello che si è diffuso dall’Europa ai Tropici e che con il tempo si è evoluto. I gruppi che hanno gestito villaggi si trovano però da tempo in grandi difficoltà: negli ultimi anni sono falliti I viaggi del Ventaglio, Eurotravel, Teorema, e un marchio prestigioso come Valtur è in mano a tre commissari straordinari. Persino il gruppo spagnolo Nh hotel, che ha 20 strutture in Italia e più di 1.400 dipendenti, ha annunciato in questi giorni l’esubero di circa 400 dipendenti per rispondere alla crisi che sta colpendo il settore. In Italia oltre il 60% delle presenze nei villaggi è costituito da famiglie che cercano la certezza del prezzo bloccato e la comodità di servizi per i bambini.

Una settimana in villaggio, in agosto, costa però circa 1.000 euro a famiglia (un po’ meno in giugno, luglio e settembre), che può arrivare a 1700 euro nei resort più esclusivi, una cifra che molte famiglie non possono più permettersi di spendere. Al prezzo del villaggio infatti, occorre poi aggiungere quello del trasporto, che talvolta è ingente. «Una famiglia di 4 persone, che fino a due estati fa pagava 180-200 euro per arrivare in Sardegna con il traghetto, portando a bordo un’auto, oggi, con la stessa automobile, finisce per pagare tra i mille e i 1200 euro: una cifra impossibile che fa sì che quest’estate la Sardegna sia stata abbandonata da moltissimi», lamenta il presidente della Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio, Fortunato Giovannoni. «In agosto agenzie e tour operator hanno venduto bene, addirittura di più dell’anno scorso, ma molto sotto data e quindi con margini molti ridotti», spiega Luca Patané, presidente di Federviaggio, Federazione del turismo organizzato e leader del gruppo Uvet. «È difficile fare già un consuntivo – aggiunge – bisogna attendere settembre, ma posso dire che i margini degli operatori del turismo sono stati molto sacrificati. Le prenotazioni sotto data sono dovute ovviamente alla crisi e alla conseguente perdita di posti di lavoro ma anche a motivazioni psicologiche, ansie e paure dovute al timore che i soldi vengano a mancare. Gli italiani fanno vacanze più corte e più frequenti. Sul fronte del turismo degli stranieri, gli arrivi sono stati buoni, soprattutto in primavera e da parte di alcuni mercati, come quello russo». Mentre dunque l’industria del turismo lamenta perdite importanti, chi continua a navigare in acque tranquille (anche dal punto di vista economico) è il comparto crocieristico, anche grazie al ridimensionamento delle tariffe.

Fonte: Shippingonline


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