Ora: devo premettere che il mio filo-ispanesimo (o ispanismo?) è cresciuto tra orde di malagueñi, inculcandomi un abbastanza fastidioso - ma altrettanto inevitabile – sentimento di sufficienza nei confronti della cittá in questione. Málaga e Siviglia, si sa, si odiano almeno quanto triestini e friulani, parmigiani e reggiani, stranieri e grafia corretta della parola peperoni. Insomma: m'hanno sempre detto che son meglio loro. Chè i sivigliani c'han manie di grandezza. Ché lascia perder, va. E siccome io, i malagueñi, li adoro, ho sempre avuto un'inconscia tendenza a credergli.
Non aiutano le mie peripezie personali: ad esempio, il fatto che ogni volta che abbia cercato di organizzare una trasferta a Siviglia durante l'Erasmus qualcosa sia andato storto. Oppure le tempeste di neve che ritardano voli Ryan air (evento piú unico che raro, in genere collegato a qualcosa di molto tragico come eruzioni di vulcani islandesi, terremoti a Lorca o - per l'appunto- Era Glaciale Formato 3D). I miei piedi gonfi in modo esagerato. E, ancora, la terribile nausea misto brivido misto attacco-di-panico in conseguenza di una brutta telefonata. Poi magari era una specie di maledizione di Tutankamen, che ne so. Una risposta alla mia energia negativa. Perché sono convinta che le cittá li percepiscano, i nostri approcci non proprio amichevoli. Sono esseri vivi, d'altro canto, mica mera architettura!
Eppure, nonostante questo, sono costretta ad ammettere che Siviglia é anche una cittá meravigliosa. Ricca di storia, di angoli mozzafiato, del flamenco piú autentico ch'io cosí tanto amo. In fondo, prima di diventare malagueña inside, l'avevo amata piú d'ogni altro posto visto prima. Succedeva alla gita di maturitá, quando tra aranceti, segreti, e resti di Colombo sparsi ovunque un tizio cercava di conquistare tutte noi fanciulle per il solo fatto di essere un torero. Cosí diceva, per lo meno. Lí scoprii il tinto de verano. E certi amori mica si dimentican cosí.
Buon ascolto!
Medina Azahara – Sevilla
Un vero e proprio tributo alla cittá, che ha come principale scenario l'Alameda de Hércules. Una curiositá? Le riprese del video attirarono nella zona un sacco di turisti e di curiosi, tra cui lo stesso sindaco, Juan Ignacio Zoido (qui il making of )Simply Red – Something Got me started
Se una cosa s'é capita, da questa mia rubrica musicale, é che i Simply Red amano la Spagna almeno quanto me. Anche Siviglia rientra nel vasto range di location iberiche scelte dalla band per i suoi videoclip. In questo caso la cittá accompagna il primo singolo del loro album piú venduto, “Stars”. Tra le numerose location, anche la bellissima ed emblematica Plaza de España.María Aguado – Me toca a mí
La canzone in sé non é che sia tutta 'sta gran roba, ma non posso fare a meno di notare che la tizia ha un paio di stivaletti uguali ai miei, gli orecchini a forma di chitarra simili ai miei, le calze nere traforate quasi come le mie e un paio di magliette che indosserei volentieri (quella a pois e quella grigia che lascia la spalla scoperta, per la precisione). Il che mi porta: A) a considerarla simpaticissima e B) a chiedermi se per caso non abbia ragione tutta quella gente che non fa che dire che i miei gusti in fatto di moda siano irrimediabilmente spagnoleggianti. In ogni caso, le immagini di Siviglia compaiono a partire dal minuto 1.54 circa. Con un cielo stupendo e un'ottima fotografia.Epo – In cattivitá
Non solo Siviglia ma anche Sagrés e Lisbona in questo clip degli italianissimi EPO, che inserisco soprattutto a mo' di unica rappresentanza nazionale. C'é anche una versione alternativa montata per gioco, e visibile qui.Per consultare le altre “puntate” della mia rubrica “Turismo in Musica” basta cliccare qui. E se vorrete consigliarmi qualche prossima video-destinazione, meglio ancora! I commenti sono tutti per voi!