Il 2011 era partito con il piede giusto per il settore turistico del Marocco, con un aumento di arrivi del 15% e del 19% sull’occupazione, rapportato allo stesso perido del 2010. E tutti noi godevamo! Ma si sà, mai gioire in anticipo, considerata la sensibilità del settore turistico ad ogni sorta di movimento: economico, politico, geografico, naturale, climatico, ecc… Non mi stupisce che l’onda delle contestazioni, più o meno violente secondo i paesi, che sta vivendo l’Africa del nord e il mondo arabo dall’inizio di gennaio, stia creando oggi un serio problema al Marocco (ci sono dentro anche io, lavorando nel settore). Le manifestazioni del 20 febbraio hanno creato un clima di sfiducia e di paura ingiustificata verso il paese. Le informazioni raccolte dal quotidiano La vie éco tra gli operatori del settore (Tours Operator e Hôteliers) evidenzia che le prenotazioni per i mesi a venire si iscrivono nettamente al ribasso, in primis sul turismo d’affari e degli incentivi (seminari e congressi). In tutti i casi la situazione da qualche giorno è giudicata “preoccupante“ dai professionisti e dalle autorità. Il “soggetto turismo” è stato fonte di discussioni durante la riunione del Ministero del Turismo e dall’ONMT con i CRT, lunedi’ 2 febbraio e martedi’ 1 marzo. Sul terreno la situazione è giudicata più o meno grave secondo gli interlocutori. Jean Jaques Bouchet, il DG di Fram Maroc, conferma la tendenza al ribasso sulle prenotazioni. “Le vendite per il mese di febbraio sono scese dal 10 al 15% in rapporto al 2010, e questo è da mettere nel conto dell’effetto psicologico causato dagli avvenimenti conosciuti da certi paesi della regione”. Il DG della Fram resta comunque positivo perchè valuta che i media francesi hanno trattato gli avvenimenti marocchini del 20 febbraio in maniera piuttosto soft, ma riconosce che per il suo gruppo, non ci sono stati spostamenti dalla Tunisia verso il Marocco. Stesso suono di campana per il gruppo Accor. Christian Rousseau, DG di Accord Gestion Maroc, dichiara che globalmente i due primi mesi dell’anno sono stati ottimi rapportati all’anno scorso, anche se, dal 20 febbraio, le imprese che avevano prenotato spazi e camere per le conventions stanno attendendo l’evoluzione della situazione per confermare. Secondo il DG, ci sono statI uno o due forfait da parte di grandi imprese che già avevano confermato, ma sottolinea di non cedere al panico, perchè analizzando come le autorità marocchine stanno gestendo il problema, la destinazione non verrà penalizzata. “Oggi non ho la sfera di cristallo, e il settore resta sensibile tenendo conto delle amalgame che potranno avere luogo. Dal nostro canto, rispondiamo alle domande dei nostri clienti spiegando che il Marocco è una destinazione sicura e confortevole, proponendo loro delle offerte specifiche” conclude il DG Rousseau. Tangeri è stata danneggiata turisticamente dagli atti di vandalismo del 20 febbraio, questo è certo. Alcune dichiarazioni improntate sulla prudenza ma che lasciano trasparire una certa inquietudine arrivano dal comunicato stampa della Federazione Nazionale del Turismo (FNT), pubblicato il 24 febbraio scorso. La FNT stima che gli atti di vandalismo, di incendio e di distruzione che sono avvenuti durante le manifestazioni del 20 febbraio rischiano di tradursi con migliaia di annullamenti di viaggi emanati dai principali mercati fornitori. Una fonte della FNT riconosce che un calo delle prenotazioni potrà forse essere compensato con delle vendite last minute. Stiamo parlano di destinazioni nazionali che sono un faro per l’economia di queste città, e quindi risulta chiaro ed evidente che il morale degli operatori non sia alle stelle. A Marrakech non ci sono ancora delle valutazioni ufficiali, ma molti Hôtels testimoniano senza mezzi termini i gravi problemi economici dovuti alle manifestazioni; alcuni di loro hanno già dovuto licenziare parte delle loro risorse umane in attesa di tempi migliori. Il patron dell’Eden Andalouse, Abdelali Chaoui, afferma che nel suo stabilimento, tutti i seminari sono stati annullati in ragione delle notizie che arrivano dai media sul Marocco. Sulle prenotazioni individuali, M. Chaoui dichiara che il 20% delle prenotazioni sono state annullate, precisando che la maggiorparte sono ad opera di Tours Operators. “Attualmente, sto accogliendo 300 persone nel mio Hôtel, con un tasso di occupazione del 50%, ma il mese di marzo si annuncia pessimo”, ha dichiarato ancora il manager. Un altro dirigente afferma che dal turismo di affari ha avuto molte disdette e nel segmento individuale si evince una perdita del 20% rispetto al 2010. Tutti questi manager del settore turistico esprimono il loro disappunto all’ONMT che doveva reagire più rapidamente, rivedendo le sue azioni di marketing, lanciando una campagna stampa mirata e sulle principali televisioni generaliste internazionali. Ad Agadir, la riunione del Consiglio Regionale del Turismo, svoltasi il 22 febbraio, descrive in maniera chiara la situazione delle prenotazioni: annullamenti dei gruppi speicali e di impresa, annullamento delle prenotazioni registrate sino al mese di luglio, agosto, settembre 2011. Si legge nel verbale che dopo le manifestazioni del 20 febbraio, le vendite sono scese del 20%. Il CTR richiama i professionisti ad organizzarsi per veicolare un immagine positiva del paese e nel fare aderire tutti i loro patners a questa idea. Per quanto concerne lo Stato, si richiama i diplomatici di lavorare a rassicurare i grandi Tours Operators. La delegazione dell’ONMT all’estero deve applicarsi per veicolare nella stampa l’idea di stabilità del Marocco e della sicurezza che regna nel paese. Fés non ha fatto meglio! La destinazione culturale che era riuscita a ridorare i suoi blasoni turistici nel corso degli ultimi anni, accusa il colpo degli atti di vandalismo perpretrati dopo le manifestazioni del 20 febbraio. Secondo il CRT della città, ci sono molti annullamenti nell’ordine del 30% sino al 35% e le vendite si sono praticamente fermate. Infine Tangeri, dove la situazione sembra terribile. Dopo i motti che la città a vissuto, il presidente del CTR, Mustapha Boucetta, ha estimato che il calo delle prenotazioni è confermato nell’ordine del 60% e si constata l’annullamento di diverse pacchetti-boats nelle crociere che fanno scalo a Tangeri. Molti managers hôteliers della città sullo Stretto sono disperati, come Mounir Nekirane, DG dell’Hôtel Intercontinental, che ha affermato ad una radio locale che “le prenotazioni del gruppo sono praticamente cessate”. Deplora nell’intervista, il calo delle prenotazioni sui soggiorni e sui seminari d’affari. M. Benkirane parla di un tasso di occupazione del 30% in febbraio contro il 77% del 2010. L’Hôtel Movenpick, dichiara un calo del 9% rispetto al 2010 e il futuro non si annuncia migliore. Questo hôtel ha ricevuto diversi annullamenti di seminari corporate e prenotazioni di gruppi. In reazione a questa situazione, il direttore commerciale Mohamed Afquir, giudica necessaria una prospettiva marketing più agressiva sia sul mercato nazionale che internazionale, cercando di rilanciare le attività corporate “perchè gli investitori industriali su Tangeri continuano ad arrivare”. Situazione è tragica a Tangeri ma che probabilmente, a cascata, seguirà in tutte le altre città turistiche del reame. L’obiettivo del Ministero del Turismo marocchino è quello di anticipare la campagna mediatica e invitare gruppi di giornalisti specializzati perchè possano constatare de visu la stabilità del paese, dopo le manifestazioni del 20 febbraio, e prendere atto della cattiva informazione fatta da molti amanti del sensazionalismo tout-court. Molti, aggiungo io, in Italia.