Turismo Marocco: si raschia il barile..

Creato il 20 luglio 2011 da Paolo

L’attività  ha avuto un calo dal 20 al 70% secondo i mestieri. Le guide si fanno la guerra per dividersi una magra clientela. I ristoranti non ci pensano due volte a chiudere in attesa di giorni migliori. La crisi del turismo nel Reame  è sotto gli occhi di tutti e i professionisti del settore attendono invano una ripresa che, se arriverà, toccherà i mesi autunnali. Trasporti turistici, guide, ristoranti, bazaristi, agenzie di rent a car, tutti risentono del calo consistente dei turisti. Tra le guide, per esempio, la crisi ha portato in strada centinaia di addetti ai lavori che se la sono presa con le agenzie turistiche e con la delegazione regionale del turismo, accusandoli di non intervenire per calmierare questo enorme problema.  In realtà la crisi ha acceso la tensione tra le guide facendo emergere vecchi problemi che con il lavoro erano sopiti. Su 820 guide che si contano a Marrakech oltre il 70% sono oggi disoccupate e quelle che lavorano non posso sperare più di un circuito al mese contro i quattro di qualche mese fa. I gruppi dei turisti sono sempre più ridotti, con una media di 15 persone contro le 40 precedenti e questo ovviamente riduce i guadagni della guida. Prima della crisi una guida poteva guadagnare mediamente 20.000 dh al mese (1.800 euro c.ca) mentre oggi deve accontentarsi di 3.000/4.000 dh (280-380 euro).  Le guide creano problemi ai bazaristi, vera e propria lobby che conosce pochi padroni, che versava  succulente commissioni in contanti (e in nero), pratica quasi smantellata dalla nuova legge che esige dalle società il pagamento ai loro fornitori con assegni barrati al portatore, cosa che cancella di fatto una buona parte dei pagamenti in nero. Ad ogni buon conto, anche i bazaristi attendono giorni di vacche grasse. Non va meglio per i trasporti turistici e molte agenzie hanno chiuso i battenti. Secondo il presidente dell’Associazione, Rachid Bouamar, il calo dell’attività è situato attorno al 40% nella misura in cui l’attività è svolta con agenzie turistiche e imprese. Per Hadj Ouhaddou, patron della società di trasporti omonima, ben inserita nel centro e nel sud del paese, l’attività si è praticamente fermata dal 15 maggio scorso e stima un calo di oltre il 70%. “Su 300 veicoli che possediamo, meno di venti sono oggi in circolazione”, dichiara sconsolato precisando pero’ che non procederà ad una diminuzione del personale per non perdere le loro professionalità collaudate. Tra le agenzie rent a car la situazione è stata meno catastrofica in questo mese perchè l’arrivo dei marocchini residenti all’estero (MRE) ha permesso di ammortizzare lo choc, vedi Casablanca, dove il calo è stato  appena del 15% mentre a livello nazionale si stima una perdita pari al 30%. Questo calo è molto accentuato invece a Marrakech, Agadir, Tangeri e Fès. Qui la situazione rischia di degenerare. Il mese di agosto poi non si annuncia per niente buono per via del Ramadan, e si attende un calo pari al 40%.  Tra i ristoratori è tutto un altro affare. Quelli che tengono i mano le redini del gioco sono gli snaks e le pizzerie in zone balneari che riescono ad oggi a far quadrare i conti; per gli altri invece l’attività è calma al punto di anticipare le vacanze dei dipendenti o chiudere per rinnovo locali.  Aspettando tempi migliori!


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