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Turista napoletano insultato a Verona: “Trattato come un cane rognoso…”

Creato il 05 febbraio 2016 da Vesuviolive

Verona

Bella Verona senza alcun dubbio... Poi entri in un bar per comprare una coca cola (da turista quale ero) e mi viene risposto valla a comprare a Napoli…
Queste le parole di sfogo di un turista di 31 anni, originario di Pompei ma residente a Londra da 7 anni, dove lavora come manager in un ristorante argentino, al giornale Veronasera.it. Il giovane napoletano ha trascorso qualche giorno di vacanza a Verona e ha denunciato due pesanti episodi che si sarebbero verificati durante la sua visita a Verona. Ecco le parole del giovane napoletano al giornale veronese:

“Comincio con il dire che io non mi sento napoletano, romano o quant’altro, sono un cittadino Italiano. Qualche anno fa decisi di visitare Vicenza, Verona e il Garda, andare a Venezia per poi scendere da Milano e Bologna in auto, passando per la capitale. Il viaggio, il posto, l’albergo, tutto bellissimo: Verona mi resterà nel cuore per la sua bellezza, si, ma purtroppo con l’amarezza di essere stato trattato peggio di un cane rognoso solo per le mie origini. In tre giorni, per due volte siamo stati additati come Napoletani (ed eravamo turisti). Tra l’altro turisti (uno sì Napoletano, “io”) che non vivono in Italia da anni. Quello che cerco di dire, perché? So che sono parole nel vento, ma perché dobbiamo sempre dividerci tra nord e sud? Bianco, nero, giallo? Io vivo in Inghilterra, dove ormai sono felice e dove vige la multietnicità, il rispetto per l’altro, la cortesia: nessuno, se non un altro italiano, mi ha mai additato come tale… Scusatemi, solo lo sfogo di un ex turista che ha amato troppo la vostra città”.

In queste semplici parole emerge la solita e triste amarezza del sentirsi “stranieri” nel proprio Paese, additati per i più futili motivi. Basta osservare il mondo del calcio! L’incapacità di vivere il momento della partita allo stadio in maniera serena, pur con la dovuta dose di agonismo e tifo che necessita tale occasione. Insomma non resta che dire… povera Italia, ancora una volta!


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