Il ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese Daishiro Yamagiwa, ha affermato pochi giorni fa in un summit commerciale ad Ashgabat, capitale del Turkmenistan, che Tokyo intende intensificare le proprie relazioni con la repubblica centro asiatica.
Nel suo discorso davanti a rappresentanti turkmeni del Governo e del mondo dell’imprenditoria, Yamagiwa ha infatti parlato della rapida crescita di cui è protagonista il paese il quale, dopo anni di dominazione sovietica, sta vedendo un rapido sviluppo del proprio apparato industriale, favorito anche dalla grande disponibilità di risorse naturali. Proprio sulla ricchezza dei giacimenti di petrolio, di gas e dei siti minerari si è infatti soffermato il ministro giapponese, il quale si è recato in Asia centrale accompagnato dai rappresentanti di compagnie impegnate nell’estrazione e nella raffinazione di idrocarburi.
Insieme a Yamagiwa non sono però giunte solo società interessate allo sfruttamento delle materie prime: la velocità con cui il Turkmenistan, insieme a Kazakistan ed Uzbekistan, sta diventando una delle principali potenze dell’Asia centrale, ha attirato ad Ashgabat anche aziende attive nel campo delle infrastrutture viarie, dell’elettronica e delle comunicazioni oltre che della sanità e delle nuove tecnologie; tra queste Kavasaki, Mitsubishi, Marubeni, Itochu, Jogmec e Sojits.
Già molte società giapponesi hanno avviato attività nel paese asiatico, come stabilimenti per la produzione di polietilene a Kiyanly o quello di Garabogaz, in grado di produrre 1.5 milioni di tonnellate di carbammide all’anno, di proprietà di Mitsubishi e della turca Gap Insaat.
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