Brillanti i sorrisi degli iraniani, ma non di certo quelli degli azzurri.
L’esordio dell’Italvolley ai mondiali in Polonia non è di certo dei migliori: la band di Berruto sale in campo alle 13, ma si mostra visibilmente tesa e scoordinata fin dal primo minuto.
Il coach torinese manda in campo: Kovar e Parodi in banda, Travica alla regia, Birarelli e Buti al centro, Zaytsev opposto e Rossini libero.
Una formazione che ha fatto davvero sognare per la World League, nonostante quel terzo posto e quella medaglia di bronzo di cui nessuno ne può più.
Per questa voglia di riscatto e quest’ansia da mondiale, la prima partita contro l’Iran, una squadra sempre più in crescita (grazie anche a un certo Velasco che, nel giro di due anni, ha fatto tremare gli avversari), per l’Italvolley maschile non va proprio.
Gli errori in ricezione sono davvero troppi, prima da parte di Jiri Kovar, poi da parte del suo compagno di squadra nella Lube, Simone Parodi; alcune alzate di Travica sono incerte, troppo filo-rete e, a volte, indirizzate male, anche se quel tocco da “cameriere” (3 su 3) che inganna il muro e una buona posizione in difesa lo fanno sembrare uno tra i meno peggio; Rossini si muove e,a volte, prende anche l’impossibile; i centrali si riprendono, cadono, si riprendono di nuovo e, alla fine, cadono nuovamente in letargo.
È l’Italia che nessuno vorrebbe vedere, ovvero quella agitata, nervosissima, quella che sbaglia le pallette più semplici: niente è semplice ad un mondiale, anche i migliori sbagliano e l’Iran alla fine gioca con più testa, coordinazione e a sangue freddo (anche se molti errori li commettono pure loro).
La nostra ricezione, questo pomeriggio, non funziona; i nostri centraloni passano poco e fanno passare molto (in generale, ma certi punti che fanno pensare a “cari tifosi, noi siamo meglio di così: guardate un po’ che muro tiro fuori ora!”, ci sono e si spera di vederli martedì sera contro la Francia).
È un’ Italvolley che non deve dimenticare questa partita: la rabbia per non aver dato tutto ci sta alla grande e ai nostri azzurri serve tanto per ricaricarsi e ripartire, anche se, al posto di facce arrabbiatissime, sguardi sconsolati e poca motivazione, servono più sicurezza, tanti sorrisi (sono pure belli quelli degli azzurri), un braccino bello carico e due palle così.
Poi, oh, mal che vada ci sono Giani in panchina e Lucchetta a fare il commentatore per la Rai (leggermente logorroico, ma affascinante: tira fuori pure la cavalleria, oltre a discorsi lunghissimi ma sensati).
Italia – Iran 1-3 (16-25; 25-23; 21-25; 22-25)
La prossima partita è contro la Francia, martedì 2 settembre alle 20.15.